recita meridiana da orologio solare,
tra paraste,
e a me, vien di rimando:
“ sine amore, sileo”
Amore per la mia terra,
culla ai miei sogni,
lievitati all’ombra dei filari,
sotto grappoli turgidi
dorati e rubicondi.
Amore cresciuto
nel respiro odoroso del muschio,
accanto ai sassi dei trulli
e nel fremito degli ulivi
tremolanti ai soffi della brezza.
Amore per il bello dell’arte
che ci connota,
segno imperituro dei Geni:
nell’armonia di forme,
stupore allo sguardo,
orgoglio di stirpe.