Sinfonia di piombo

Creato il 08 luglio 2012 da Misterjamesford
Autore: Victor GischlerOrigine: UsaAnno: 2006Editore: BD
La trama (con parole mie): 1965, Harlem. Dan e Mike Foley sono due fratelli al soldo della mala che si occupano di sistemare gli affari dei boss con il piombo. Durante una sparatoria con alcuni spacciatori il secondo uccide per sbaglio una ragazzina, sprofondando nel senso di colpa abbandonando quella vita e ritirandosi nel cuore dell'Oklahoma a coltivare uva per farne una nuova etichetta di vino.
Quarant'anni dopo il figlio del defunto Dan, Andrew, con due amici si ritrova a fare per conto di alcuni boss di origine italiana un lavoretto facile facile: quando con la sua gang, però, si ritrova a vedere quello che non dovrebbe, sulle sue tracce viene scatenata la killer più spietata del mondo, la letale Nikki Enders.
Il giovane, terrorizzato, è però memore di quel fratello che suo padre gli disse di contattare soltanto in caso di vita o di morte: così Andrew molla tutto e corre dritto dritto in Oklahoma.
Ma i guai, per lui, sono appena cominciati.

Giunto quasi di soppiatto in casa Ford lo scorso anno, pubblicizzato da uno dei miti del saloon per eccellenza, Joe Lansdale, Victor Gischler si è progressivamente guadagnato la stima del sottoscritto a suon di romanzi tosti e diretti come una sbronza secca o un pugno nello stomaco.
Romanzi come Anche i poeti uccidono, che non dovrebbero mancare nella libreria di ogni appassionato di noir e pulp, hanno segnato le mie letture degli ultimi mesi ed aperto la strada a questo recente e clamorosamente interessante recupero: sull'onda della sua prosa veloce e tagliente, influenzato evidentemente dalla mitologia creata nel Cinema da Quentin Tarantino, Gischler regala al pubblico quello che, per certi versi, è il suo lavoro più violento e travolgente, una sorta di divertissement d'alta scuola grindhouse che incolla alla pagina dall'inizio alla fine senza risparmiare sequenze clamorose, morti ammazzati, battute sagaci, una buona dose di malinconia ed una sarabanda di colpi di scena e ribaltamenti di fronte degni, per l'appunto, del miglior Lansdale.
Dal giovane protagonista Andrew - un protagonista tutto fuorchè d'un pezzo, simile in questo a molti degli altri "eroi" descritti dall'autore della Louisiana - al solido zio Mike, dalla letale Nikki Enders - che mi ha ricordato prepotentemente la squadra serpentifera di Kill Bill o la Vanilla ride di Sotto un cielo cremisi - alle sue terribili sorelle, dall'uomo con la voce a Linda e Mars, senza contare l'incredibile coppia di killers composta da Jack Acciuga e dalla sua titanica compagna, tutto in questo romanzo ha il sapore del cult, e sequenze come l'assalto in elicottero alla piantagione o il clamoroso doppio confronto tra Mike e Nikki e Mars ed Andrew sono da antologia del genere, nonchè clamorosamente cinematografiche.
Non mi stupirei, in questo senso, se il già citato Tarantino o il suo compagno di merende Rodriguez si cimentassero, prima o poi, con un adattamento di quello che pare un libro scritto, fondamentalmente, a loro uso e consumo: Gischler dipinge una storia di violenza e materia bassa, senza dimenticare comunque di inserire nello shaker sanguinolento pronto a servire questo cocktail esplosivo una spruzzata di malinconia e solitudine - incarnate dallo zio Mike, ma anche dalla nemesi Nikki -, la voglia di riscatto ed i legami inscindibili che caratterizzano la Famiglia, in grado di superare quarant'anni di silenzio e sensi di colpa e cercare di costruire qualcosa che non si ha mai davvero avuto.
Ma quel vecchio bastardone di Victor conosce bene le regole del gioco, e come chiunque inizi a percorrere una certa strada, anche i personaggi di Sinfonia di piombo sono già condannati da regole decisamente più grandi di loro: killer prezzolati, soldati con passato oscuro, criminali di strada, duri da uccidere, tutti hanno una spada in bilico sulla testa, pronta a cadere nel momento in cui il delicato equilibrio si spezza.
Come in quella lontana notte ad Harlem, nel 1965.
O nei campi dell'Oklahoma, e nella corsa spezzata del giovane Keone.
O in una casa da manuale, un marito da manuale, una vita da manuale.
O in quello che non c'è mai stato, perchè in fondo si è voltato le spalle a qualcosa per diventare troppo duri per essere raggiunti da tutto.
Ma non si è mai abbastanza tosti, per quella spada pronta a calare sulle nostre teste.
La Giustizia del 25:17.
E torna a galla l'eredità della riflessione di Jules Winnfield.
Andrew potrebbe essere un discreto debole circondato dalla tirannia degli uomini malvagi.
Malvagio come era suo padre. Come è suo zio Mike.
Come sono tutti gli assassini mandati a fargli la pelle.
Ma la Giustizia ha gli occhi bene aperti, e sa quali sono le teste destinate a cadere.
Senza troppe parole, o troppi fronzoli. Bang. Ed è finita.
Tutto sommato, quando il fumo si sarà diradato, per noi peccatori, ci sarà ancora la speranza che possa nascere un pastore.
E chissà che non sia la bizzarra unione di Andrew e Lizzy a regalarlo al mondo.
MrFord
"Bang bang, he shot me down
bang bang, I hit the ground
bang bang, that awful sound
bang bang, my baby shot me down."Nancy Sinatra - "Bang bang" -

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