Fin dal titolo questo è un libro intriso di dolcezza. I ricordi non fanno male, anzi, sono un modo di riconciliarsi con se stessi. Un giorno di felicità, così si intitolano le memorie di Isaac B. Singer. Il figlio di un rabbino povero alle prese con la varia umanità degli ebrei di Varsavia. Religiosi e operai, piccoli negozianti e artigiani. Il lattaio amico di famiglia e l'amico ribelle. Una galleria di figure e vicende quotidiane. La storia di un'infanzia a suo modo felice, nonostante gli stenti. Vita di uno scrittore che non è ancora scrittore, che nemmeno può fantasticare, sulla possibilità di diventare scrittore: e che pure da quel mondo tirerà fuori la materia prima dei suoi libri.
Chi lo poteva immaginare, era ancora niente. Quel mondo, che era perfino antico, si apprestava a sparire di colpo. Chi lo poteva immaginare.