Manca un leader, manca qualcuno che sia credibile, che sia pulito, che sia carismatico abbastanza da portare gli smarriti di sinistra (come me) verso lidi più sicuri. Questo leader non c’è ma fa ancora in tempo a venire. Dovrebbe però essere forte o incosciente abbastanza da rompere col passato, farsi carico della spinta che viene dal basso e condurla verso qualcosa di nuovo che prescinda dai retaggi storici, dal radicalismo marxista, dalla confusione mentale dei socialisti orfani di Craxi. Deve cogliere l’impulso dei cattolici laici che scindono la fede dalla politica se non nel coniugare il precetto morale con la condotta, la necessità di tutelare le classi più deboli senza precipitare nell’ideologismo stupido e sterile. Serve un nuovo concetto: laico, liberale e socialista. Bestemmia? Utopia? No, pura necessità. Già esistevano le radici di questo nel socialismo utopico e nell’ideale repubblicano di scuola mazziniana e cattaneana. Bisogna riprendere le radici storiche della sinistra laica italiana e riportarle ad oggi. Questa è la sinistra che vorrei e quella che potrà avere un futuro. Il resto è fuffa.
Luca Craia