Sino al confine – Grazia Deledda

Creato il 10 giugno 2011 da Soloparolesparse

Senza dubbio uno dei migliori lavori che abbia letto di Grazia Deledda.
Sino al confine è una storia piena, con un’evoluzione del personaggio davvero importante.

La giovane Gavina vive nella campagna sarda e sta crescendo con i valori a tratti anche estremi che le passa la famiglia. Su tutti una fortissima religiosità che le condiziona la vita.
Così quando tra le vigne scappa un bacio con il seminarista Priamo il suo senso di colpa è immenso e viene accentuato dagli strali del suo confessore.

I ragazzi crescono e Gavina non ne vuole sapere di liberare il proprio amore per Priamo e continua a rifiutare gli approcci dell’innamorato seminarista.
Per chiudere il discorso decide di sposare Francesco e con lui si trasferisce a Roma.
Priamo non sopporta l’affronto e si uccide.

La vicenda continua, ma il centro della questione è quello che avete appena letto.
Un amore rinnegato in nome della religione e le tragiche conseguenze.

Gavina è l’ennesimo personaggio di donna Deleddiano, ma mai come questa volta il personaggio è soggetto a profondi cambiamenti.
Debole e vittima di antiche paure da ragazza, il trasferimento a Roma la cambia completamente.
Quando torna al paese Gavina è una persona diversa. Forte, consapevole, capace di resistere e rispondere alle accuse. Disillusa anche, ma fortemente consapevole del proprio essere.
Non più in balia della sua terra (e delle donne anziane del paese, come sempre matrone nei romanzi della Deledda), riesce anche ad allontanarsi da una religione che l’ha costretta ed assillata per anni.

Sarà lei alla fine a provare a cambiare la mentalità del suo paesino e a sdradicare antiche paure e convinzioni.

Un romanzo maturo, coinvolgente, pieno di riflessioni sulla modernità del pensiero.


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