La donna aveva deciso di inserire un tubo al terminale della marmitta e collegarlo direttamente all’abitacolo dell’auto, in modo da provocare la propria morte e quella del figlio per asfissia. L’arrivo di un passante, che ha provveduto a rimuovere il tubo e a chiamare il 112, ha evitato il peggio.
Ieri mattina la donna, comparsa dinanzi al Gip del tribunale di Siracusa, Michele Consiglio, ha sostanzialmente riferito di avere messo in atto il proprio intento, perché stanca di vedere soffrire il figlio disabile dalle condizioni psichiche cagionevoli.
(foto d’archivio)