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Siracusa: consiglio comunale dei ragazzi, approvato l’emendamento. Ancora nulla da fare invece per l’edilizia popolare

Creato il 04 febbraio 2014 da Giornalesiracusa

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Siracusa Notizie: disco verde dalla seduta di consiglio comunale al regolamento del consiglio dei ragazzi. La delibera è stata approvata lunedì sera con voto unanime dell’assemblea di palazzo Vermexio e dopo l’approvazione di alcuni emendamenti presentati dalle commissioni Servizi e Regolamento e da Carmen Castelluccio, la consigliera che aveva proposto il provvedimento.

L’assise si è sciolta poco dopo per mancanza del numero legale e tornerà a riunirsi stasera, alle 19, per discutere altre due proposte: nuove norme sulla vendita da alloggi di edilizia popolare e convenzionata; controdeduzioni ai rilievi della Corte dei conti sui bilanci che vanno dal 2007 al 2010. Il regolamento del consiglio comunale dei ragazzi, illustrato in aula da Castelluccio, è composto da 9 articoli e norma un’attività già consolidata da tempo, grazie alla collaborazione tra scuole elementari e medie e Unicef. L’organo è previsto dall’articolo 59 dello statuto comunale e ha lo scopo di aiutare i giovanissimi nella “crescita socio-culturale nella piena consapevolezza dei diritti e dei doveri verso le istituzioni e la comunità”. Si occupa di “tutti i temi legati alla qualità della condizione dei ragazzi in città ispirandosi alla Carta internazionale dei diritti dei  bambini dell’Onu”.

Dunque, ha detto Castelluccio, un momento di partecipazione attiva che si concretizza in una presa di coscienza anche attraverso il divertimento e la fondamentale collaborazione delle scuole. Il consiglio dura in carica due anni scolastici ed elegge al suo interno un sindaco e un vice sindaco, di sesso diverso l’uno dall’altro, e gli assessori. È composto da due consiglieri, sempre di sesso diverso, per ogni istituto comprensivo e per ogni plesso staccato che aderisce all’iniziativa. Nel loro percorso gli eletti sono accompagnati da un Comitato dei referenti formato: dal presidente dell’Unicef territoriale e dal Difensore dei diritti dei bambini (che lo coordinano); da due consiglieri comunali (uno di maggioranza e uno di opposizione) a titolo gratuito; da due componenti indicati dall’Unicef e da due segnalati dal Difensore dei diritti dei bambini; da un docente per ogni scuola che aderisce all’elezione del Consiglio.

Il Consiglio viene eletto dagli alunni di quarta e quinta elementare e delle scuole media; sono tutti eleggibili ad eccezione dei ragazzi di terza media. Svolte  le elezioni, la mini assise viene insediata dal sindaco della città. Il consiglio comunale dei ragazzi presenta una relazione sull’attività svolta in coincidenza con quella del Difensore dei diritti dei bambini. Nel dibattito sono intervenuti Giuseppe Rabbito, che è presidente della commissione Servizi, Stefania Salvo, come presidente della commissione Regolamento, e Gaetano Firenze. Le procedure di voto sono iniziate dopo una pausa per un confronto sugli emendamenti.

Sul successivo punto all’ordine del giorno è avvenuto lo scioglimento dell’assemblea per mancanza  del numero legale, dopo una verifica chiesta da Chiara Catera. L’argomento, che verrà ripreso stasera (quando sarà necessaria la presenza di 16 consiglieri), riguarda un adeguamento normativo sugli alloggi in cooperativa o popolari.

Due le novità in questione. La prima è rivolta ai titolari delle case costruite su aree avute in concessione dal Comune: avranno la possibilità di diventare proprietari dei terreni a prezzi contenuti (si stima un valore 6/7 mila euro per ogni alloggio). Il mantenimento del diritto di superficie, e la rinuncia alla proprietà, comporterebbe il passaggio delle case al patrimonio comunale allo scadere dei 99 anni. La seconda novità riguarda il cosiddetto prezzo imposto degli alloggi popolari, che finora viene adeguato secondo gli indici Istat e quindi mantiene un valore di gran lunga più basso di quello di mercato. Se ne ricorrono le condizioni, dietro la riscossione di un onere proporzionato alla durata dell’assegnazione o della cessione della casa, il Comune può togliere il vincolo sul prezzo e mettere il titolare nelle condizioni di vendere ad un valore più conveniente. La modifica, oltre a rispondere ai nuovi criteri normativi – si legge nel provvedimento – ha l’obiettivo di rendere più libero il mercato immobiliare con riflessi positivi per l’economia locale e per le casse comunali, quindi per l’interesse pubblico.


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