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Siracusa: IGM pagava il pizzo ma non i suoi operai, ogni mese 5.500 euro al clan di Catania

Creato il 28 febbraio 2014 da Giornalesiracusa

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News Siracusa: immaginiamo una città meravigliosa, ricopriamola di rifiuti e completiamo il tutto con la Tares più alta d’Italia. Si, avete ragione, non serve avere molta fantasia. Almeno per i cittadini siracusani. E possiamo prendercela con l’inciviltà degli abitanti del posto o con la scarsa propensione al lavoro di chi dovrebbe raccogliere i rifiuti, tuttavia, guardando bene, la realtà è molto diversa. Perchè dunque ad una tassazione “da primato” non corrispondono servizi soddisfacenti? Forse è tutta colpa della crisi o forse, la colpa, è da attribuire alle difficili condizioni in cui gli operai della “IGM ambiente srl” sono costretti a lavorare.

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Quello che non tutti sanno, però, è che forse esiste un fattore che viene tirato in ballo raramente, il pizzo. Per esempio non tutti sanno che la “IGM ambiente srl”, società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Siracusa, pagava mensilmente una somma di 5.500€ alla famiglia Zucchero di Catania,  affiliata al clan Santapaola-Ercolano, con buona pace dei contribuenti e degli operai che non percepivano il loro stipendio. La consegna di quello che veniva definito “lo stipendio”, avveniva per mano di Bruno Cavarra, autista e uomo di fiducia di Giulio Quercioli Dossena (nella foto) già responsabile legale dell’IGM ambiente srl: lo “Zio Bruno“, così era chiamato il Cavarra (sposato con la sorella dell’onorevole democristiano Gino Foti) teneva  saldamente in mano le redini della trattativa, e godeva della piena fiducia di tutti, criminali e non, almeno fino al 27 novembre 2013.

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Già, perchè proprio il 27 novembre scorso scattava l’operazione “Reset”, attraverso la quale i militari delle fiamme gialle riuscivano ad assicurare alla giustizia molti criminali catanese, tra i quali anche il Cavarra. Ma questa è una storia che conoscono in pochi, quasi completamente dimenticata. La vicenda, tuttavia, è tornata alla ribalta grazie a una interrogazione parlamentare dell deputato PD Giuseppe Zappulla il quale, rivolgendosi al Ministro degli Interni Angelino Alfano, chiede di approfondire le indagini al fine di chiarire meglio i rapporti tra il clan e “l’impresa e il titolare che gestisce  uno dei servizi più importanti e delicati  con la pubblica amministrazione, in regime di prorogatio dal Comune di Siracusa in attesa di una prossima gara di appalto”.

Zappulla chiede  anche di “sapere se il Ministro non ritenga opportuno, utile e necessario, per quanto di competenza, un approfondimento a sostegno della legalità, della trasparenza, della serenità delle comunità a confronto delle stesse decisioni a cui saranno chiamati gli amministratori  e i consiglieri comunali della Città di Siracusa”. Adesso sappiamo che parte della nostra “bolletta” andava a finire direttamente nelle tasche della mafia catanese. Forse da oggi guarderemo in modo diverso tutti quei cassonetti stracolmi che affollano silenziosamente la nostra città, magari aiuteranno qualcuno di noi a capire che la Mafia è solo una grandissima montagna di…spazzatura. 


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