Siracusa: operazione ‘Amico buono’, due arresti per estorsione aggravata dal metodo mafioso

Creato il 11 febbraio 2015 da Giornalesiracusa

News Siracusa: i due siracusani finiti in carcere con l’accusa di estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso si chiamano Maurizio Bianchini, di 51 anni, e Davide Pincio, di 41, entrambi pregiudicati anche per reato specifico. I Carabinieri di Siracusa nell’ambito dell’attività di indagine denominata “Amico Buono”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa, hanno tratto in arresto, nella flagranza del reato di estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso, il Bianchini, e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per la stessa fattispecie il Pincio.

L’indagine era stata avviata dai Carabinieri in seguito alla denuncia di alcuni episodi intimidatori da parte del titolare di un panificio sito nella zona nord del Capoluogo. I due atti di intimidazione erano stati perpetrati nell’ultima settimana di dicembre 2014 quando il titolare del panificio aveva rinvenuto dinanzi la saracinesca dell’esercizio commerciale una bottiglia in plastica contenente liquido infiammabile ed un biglietto manoscritto riportante la frase decisamente eloquente “Trovati un Amico…”.

Le indagine dei Carabinieri si sarebbero incentrate essenzialmente nel monitorare attentamente e con costanza la vittima al fine di comprendere quali fossero i soggetti che prima o poi lo avrebbero avvicinato. Dunque poco dopo i primi risultati dell’indagine: era Bianchini, colui che nel portare avanti la richiesta estorsiva si presentava al titolare del panificio definendosi “l’amico buono (da qui il nome dell’indagine), la persona che si limitava a fare da intermediaria e che anzi, sulla base di una deviata ed incomprensibile logica di rispetto verso la vittima, ne aveva preso a cuore il caso cercando anche di mediare con il suo vertice affinché la cifra da sborsare si limitasse al minimo possibile. Questo ‘minimo’ era stato fissato in 10mila euro, da consegnare in più tranche secondo modalità e scadenze di volta in volta stabilite dagli estorsori.

Ieri la prima dilazione di 800 euro avvenuta nel locale di ristorazione di proprietà del Bianchini, però monitorato dai Carabinieri che sono riusciti ad intervenire nella flagranza recuperando anche l’intera somma. Somma che secondo la ricostruzione investigativa doveva essere destinata ad un altro soggetto ampiamente noto, Davide Pincio, scarcerato a fine settembre 2014 ed attuale reggente del sodalizio criminale denominato “Clan Santa Panagia” in ragione della prolungata detenzione degli altri affiliati di vertice storici. In quanto mandante della richiesta estorsiva, il Pincio è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto.

Entrambi, al termine delle formalità di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale “Cavadonna” di Siracusa, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


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