Siracusa: ritorno al voto Regionali 2012, M5S “Controlli per combattere la compravendita dei voti”

Creato il 05 marzo 2014 da Giornalesiracusa
Palermo, 4 marzo 2014 – La ripetizione delle elezioni Regionali del 2012, disposta dal CGA, nelle sezioni di Pachino e Rosolini in provincia di Siracusa, è basata anche sulla presunta presenza di schede ballerine. Le stesse schede, in realtà, non sono mai state ritrovate perché il materiale richiesto dall’organo verificatore della Prefettura di Siracusa è andato “irrimediabilmente perduto” in conseguenza di un allagamento verificatosi il 20 novembre scorso dei locali del Tribunale dove le schede erano custodite. Il Movimento 5 Stelle alla Camera interroga il ministero dell’Interno e della Giustizia e riaccende i riflettori sulla vicenda. ”Le anomalie che sono emerse in fase di votazione, scrutinio e accertamento giudiziario relative alle scorse elezioni regionali – afferma la parlamentare siciliana Cinquestelle Maria Marzana, prima firmataria dell’atto depositato questa settimana - denotano gravi distorsioni nell’esercizio della democrazia del nostro territorio che possono essere corrette solo con l’impegno di tutti: forze dell’ordine, istituzioni, enti locali, cittadini”. “Attraverso l’interrogazione al nazionale – aggiunge il deputato siracusano M5s all’Ars Stefano Zito che nelle stesse sezioni, puntualizziamo, prese in totale meno di 30 voti di preferenza - chiediamo venga predisposta ogni misura che assicuri il regolare svolgimento delle elezioni, anche e soprattutto prevenendo e contrastando un eventuale voto di scambio”. “Inoltre, – continua Zito - non può lasciare sereni che il danneggiamento e la successiva distruzione o dispersione delle schede siano avvenuti a distanza di oltre un mese dall’emissione dell’ordinanza del CGA con la quale la Prefettura di Siracusa veniva delegata per la verifica delle schede poi non rinvenute”. I parlamentari M5s reclamano verifiche approfondite e si chiedono come sia possibile che si sia proceduto alla distruzione di atti pubblici, seppure presumibilmente danneggiati, per di più quando proprio quegli atti erano stati già richiesti da un’autorità giudiziaria. “Il CGA ha, inoltre, inspiegabilmente ritenuto di non dover dare rilevanza alla cosiddetta prova di resistenza, - conclude il parlamentare siracusano del Cinquestelle - procedendo all’annullamento delle operazioni elettorali senza che il ricorrente avesse prima dimostrato l’effettiva influenza delle irregolarità sul risultato elettorale. In poche parole, il CGA ha dato prevalenza alla esigenza di reintegrare la “legittimità violata”, piuttosto che quella di salvaguardare la volontà espressa dagli elettori”.

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