Bevi vino, rinfrescati:
la stella d’estate tornò in cielo
e lo scirocco calò pesante
e regna su ogni cosa la sete.
Piano dentro i cespugli vibra il canto
della cicala, ininterrottamente,
e il sole è fermo e tutto si dissecca
sotto il suo fuoco e già fiorisce il cardo.
E brucia il ventre delle donne e lenta
muore
la voglia ai maschi
e le ginocchia si sciolgono
e i pensieri sotto il sole.
Già Alceo, nel 600 a.C., cantava gli effetti spossanti del caldo quando Sirio, la stella d’estate, torna in cielo sorgendo e tramontando col sole dal 24 luglio fino al 26 agosto.
La brillante Sirio: della costellazione del Cane Maggiore e quindi detta Stella Canicola o del Cane. Sirio, o Sothis in greco antico, identificata dagli egizi con la dea Iside dal cui grembo (di Isis-Sirius) nacque Horus, il bimbo divino.
Così cominciavano le feste dei frutti nell’antico mondo rurale dedicate a divinità, santi e spiriti tutelari: il Lugnasad nordico, il ferragosto romano, Diana, Maria Maddalena, Sant’Anna, l’Assunzione di Maria, feste che segnavano il momento più ricco dell’anno agrario e consentivano di ringraziare per ciò che si era ricevuto e di favorirsi la bontà degli dei per le stagioni fredde in arrivo.
Ora che gli dei, da noi ignorati, son tornati nei loro meandri astrali ed i santi volgon i loro sguardi altrove, non ci resta che la scienza con le sue sagge prescrizioni: bevete molto e non uscite di casa …
… e la canicola, col suo feroce torrido morso.
Buona estate.
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Per approfondire: Feste dei Frutti, un mio articolo.
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