Sistema bancario di umbria, marche e toscana, per esg89 è profondo rosso

Creato il 20 maggio 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Riceviamo e pubblichiamo

“Una volta, quando si voleva parlare di una società sana si diceva: hai i numeri di una ‘banca’. Ora tutto questo sembra essere quasi un insulto in considerazione dei pessimi risultati che il sistema del credito di Umbria, Marche e Toscana rilevano per l’esercizio 2012”.

A dirlo Giovanni Giorgetti, Ceo del Centro Studi Economico e Finanziario ESG89 (www.esg89.it), che da oltre 20 anni analizza i bilanci delle società di capitali italiane. “Bilanci così in rosso non si erano mai rilevati nel corso degli ultimi decenni – prosegue Giorgetti – e non potranno essere sicuramente di buon auspicio per il prossimo futuro e soprattutto per il ruolo che normalmente si chiede di avere da parte del sistema creditizio: sostenere il sistema delle imprese e delle famiglie con un ‘credito fluido’ e remunerativo. Gli errori del passato sono, dunque, arrivati al pettine e la maggior parte dei vertici degli istituti di credito, responsabili di questi risultati, sono stati spazzati via a volte anche con strascichi giudiziari ancora tutti da decifrare”. Un esempio su tutti, quello che ha travolto il Monte dei Paschi di Siena.

. “L’Italia politica e quella bancaria-finanziaria hanno camminato per anni a braccetto – puntualizza Giovanni Giorgetti -, insieme ad una parte dell’imprenditoria malsana che, a dispetto degli onesti imprenditori e lavoratori, si ‘rifocillava’ di credito facile alle spalle del rischio di insolvenza. I manager bancari potevano godere di grandi premi aziendali di fine anno, laddove vedevano ‘gonfiarsi’ colpevolmente gli utili, che chiaramente non tenevano conto delle ‘partite incagliate’ sempre più crescenti”. “Poi è arrivata la grande crisi – aggiunge il presidente di ESG89 -, la coperta è diventata sempre più corta e i bilanci si sono macchiati di perdite pesantissime. Tutto o quasi si è svolto con l’incapacità di un vero controllo da parte degli organi di vigilanza, che poi, per fortuna, sono stati chiamati ad intervenire per ‘tutelare’ il risparmio e la ‘facciata’ del sistema bancario”. “Chi è stato nominato ai nuovi vertici bancari per ‘ripulire’ i bilanci ora si trova costretto a lavorare su futuri nuovi aumenti di capitale diventati – conclude Giorgetti –, però, quasi impossibili in periodi come questi. Ecco, quindi, il perdurare del credit crunch che sembra non avere più fine e file di imprenditori sani che lamentano la mancanza di liquidità. Una ‘bomba’ finanziaria che non è ancora esplosa, perché la Banca centrale europea ha saputo anticipare al sistema una ‘valanga’ incredibile di ‘liquidità’ a prezzi stracciati. Ma, ci chiediamo, quanto potrà durare?”.

A seguire ecco i dati riferiti all’esercizio 2012 di alcune realtà del sistema bancario di Umbria, Marche e Toscana più rilevanti:

Banca Monte dei Paschi di Siena spa ha registrato una perdita di 3.170.300.000 euro; Banca delle Marche spa di 526.228.000 euro; Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio di 209.933.381 euro; Banca Cr Firenze spa di euro 30 milioni di euro, Banca Popolare di Spoleto spa di euro 39.415.000, Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana spa di euro 25.516.000, e Cassa di Risparmio di Fano spa di euro 76.859.000.

Rosaria Parrilla



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