Sitor Situmorang di Giancarlo Locarno

Creato il 24 marzo 2011 da Viadellebelledonne

E’ necessario che qualcuno testimoni la presenza dell’halil nel cielo, della piccola falce di luna nuova chesegnala l’inizio del nono mese lunare, quello di ramadan, il mese in cui scese dal cielo il corano sul profeta Muhammed. Non basta il calcolo astronomico perché Dio potrebbe decidere di non iniziare affatto questo mese, è necessario saggiare con la vista e testimoniare l’avvenimento, la notte di Lebaran cadrà 29 o 30 giorni dopo a seconda del moto lunare. Questa halil del nono mese percorre nel tempo tutto l’anno solare, essendo quello lunare di soli trecentocinquantaquattro giorni.

Anche la pasqua segue un percorso cadenzato sulle fasi lunari, cade la domenica successiva alla prima lunazione dopo l’equinozio di primavera. Non percorre tutto l’anno perché è centrata sull’equinozio di primavera, gli vibra intorno con il periodo di una lunazione, sempre 29 o trenta giorni. Prima per quaranta giorni il digiuno lunare della quaresima.

E’ il lato femminile e lunare di due religioni che manifestano una forte caratterizzazione solare.
Un lato nascosto quindi che il poeta indonesiano Sitor Situmorang riesce a portare in superficie
per gli aspetti peculiari della sua formazione.

E’ ancora vivente, nato il 2 ottobre 1924 a Harianboho nel nord est di Sumatra di nazionalità Batak, ha studiato nelle scuole olandesi, dove traducendo Charles Edgar du Perron, ne assimila la critica sociale, così da avvicinarlo agli ambienti comunisti, tanto che nel 67 con la salita al potere di Suharto viene imprigionato per otto anni. Fa parte della generazione del 45 come Anwar Chairil, quella che si forma negli anni dell’occupazione giapponese. La prima opera è del 53, Surat Kertas Hijau – lettere sulla carta verde, ha sempre svolto la professione di giornalista e ha viaggiato molto nel mondo.

Nel paese dei poemi sterminati come la Sureq Galigo Situmorang ha dato all’indonesia la composizione più breve di tutta la sua letteratura.

Malam lebaran   Notte di Lebaran

Bulan diatas kuburan                               Luna sopra il cimitero

Bulan vuol dire mese e luna contemporaneamente, una luna così sottile e difficile da vedere.
Luna sopra il cimitero, il deserto ‘gurun’ dove si rifugiano Agar e Ismaele, il lato nascosto.
Malam lebaran, notte di lebaran, ultimo giorno di ramadan, quando l’halil del decimo mese apparendo in cielo decreta la fine del digiuno, e l’inizio del giorno di festa.

Nella poesia traspare tutto il contrasto tra la festa e la situazione malinconica.
Come un sabato del villaggio, la partecipazione e il distacco per l’attesa della festa e lo sgomento. Appartenenza di popolo e lontanaza nel credo.
E’ evidente la derivazione dal mattino di Ungaretti, Situmorang è un autore smaliziato, cattolico
Ha subito l’influsso degli inni sacri cristiani oltre del pantun malese, ha lavorato diversi anni in europa come giornalista e ne conosce perfettamente le letterature.
E’ una derivazione da Ungaretti, invertendone però i termini, dal sole del mattino si passa alla luna notturna, dall’immenso infinito alla chiusura di una tomba. La forza del sole lascia il campo ai dubbi della notte.
Un sentimento che scatta dalla contemplazione del paesaggio astronomico, dalla fusione nel paesaggio della combinazione astronomica peculiare e dello sguardo di chi l’osserva lungo la linea dell’orizzonte.

Ho pensato a questa poesia quest’estate, ad Assisi, passeggiando una notte davanti alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, quella che contiene la porziuncola, mi sono accorto di una configurazione particolare, ricca di significati simbolici, venere la luna e la statua dorata della madonna così vicini che sembravano impeganti in un colloquio. L’amor sacro, l’amor profano e l’aspetto esoterico. Non ho potuto fare a meno di fotografarle e a pensare a questa poesia.

Nella traduzione della seconda poesia ho voluto rimarcare l’influsso dell’ermetismo sul poeta,

e dove la traduzione standard comporterebbe ‘tranquillo’ ho scelto di sostituirlo con ‘in pace’, e il paragone ‘come un soliloquio…’ ho invece trasformato in metafora.

Kawan
Sunyi terbagi
Jadi percakapan seorang diri
Antara mata.

Compagno

In pace
solitario
soliloquio tra gli occhi.

Tradurre l’ultima poesia è stato come affrontare un mare aperto con mezzi inadeguati e senza nessun appiglio, viene considerata la poesia tipica dello stile di Situmorang, che coniuga il ritmo del pantun malese con temi e armonie occidentali. Viene citata in tante occasioni come ‘canzone (song) della ragazza italiana’ , ma non ho trovato nessun’ altra traduzione con cui confrontare la mia, nemmeno in inglese. E’ una poesia d’amore scritta nel 55 e dedicata a Silvana Maccari, una ragazza conosciuta in italia nel 50. Buat significa letteralmente ‘creata per’, mentre ‘lagus’ significa inno, piuttosto che canzone. Alle prime letture non capivo l’uso del termine ‘abang’ fratello, e una volta ‘adik’ sorella, non comprendevo perché il poeta a Napoli si rivolgesse ai fratelli. Poi ho capito, la poesia è il canto della ragazza non quello del poeta, e fratello e sorella sono un modo cortese per scambiarsi il termine amato, in una maniera che mi richiama il ‘Divano occidentale orientale’ di Goethe, e così i conti mi sembrano tornare. Ho cercato di mantenere la musica del pantun con qualche rima di rimando da una strofa all’altra, e inventando qualche parola, ad esempio marina in realtà sarebbe baia e gli occhi afflitti non ci sono proprio, mi servono come collegamento a tetti. Ho tolto anche ’itali’ che serve per l’assonanza con ‘pagi’ e ‘hari’, e in italiano sarebbe del tutto ridondante. E’ frustrante l’impressione nella traduzione di costruire delle chimere, che non mi appartengono, e che obiettivamente, non appartengono nemmeno all’autore che si va traducendo.

Lagu gadis itali

Buat Silvana Maccari

kerling danau di pagi hari
Lonceng geeja bukit Itali
jika musimmu tiba nanti
Jemputlah abang di teluk Napoli

kerling danau di pagi hari
Lonceng gereja bukit Itali
Sedari abang lalu pergi
Adik rindu setiap hari

Kerling danau di pagi hari
Lonceng gereja bukit Itali
Andai abang tak kembali
Adik menunggu sampai mati

Batu tandus di kebun anggur
Pasir teduh di bawah nyiur
Abang lenyap hatiku hancur
Mengejar bayang di salju gugur.

Inno della ragazza italiana

Per Silvana Maccari

Cadono bagliori sulo lago del mattino
e suoni di campana sulla chiesa in collina
se ritarda la tua stagione, amato
a Napoli ti raccoglierò sulla marina

cadono bagliori sulo lago del mattino
e suoni di campana sulla chiesa in collina
consapevole dell’ultimo amore andato
il desiderio che soffre ogni mattina

cadono bagliori sulo lago del mattino
e suoni di campana sulla chiesa in collina
se l’amato non farà ritorno agli occhi afflitti
fino alla morte lo aspetterò ogni mattina

pietra sterile nel vigneto
sabbia d’ombra sotto i tetti
amato, svanisco col cuore spezzato
correndo al riflesso del fiocco di neve caduto

Altro di Giancarlo Locarno qui su VDBD  e qui su NEOBAR



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