Quando l’aereo che lo trasportava precipitò in un lago del Wisconsin, Otis Redding stava affermandosi come il più importante artista soul dei Sixties. The dock of the bay raggiunse il primo posto delle classifiche statunitensi tredici mesi dopo l’effettiva data di registrazione, restando da allora uno dei brani più amati in assoluto. Pur contaminato da elementi pop, si tratta di un blues dalla linea melodica che si sviluppa in maniera morbida, arricchito da un inconsueto giro di accordi (nessuno in tonalità minore). Il tempo andante, ben ritmato, evoca un’atmosfera riflessiva, malinconica. Sembra condurci in un luogo inesplorato ma stranamente familiare. Sul molo della baia ci sediamo anche noi a fischiettare lasciando scorrere i pensieri…