L'ufficio delle tasse comanda. Già 3 anni fa, appena arrivato in Svezia, mi sono immediatamente reso conto che la trafila burocratica per trasferirsi e lavorare qui non era particolarmente lunga. Bastava andare al potentissimo ufficio delle tasse, lo Skatteverket, e una volta messi in regola lì, poi pensava a tutto lui... persino al documento di identità, alla residenza al recapito postale e a mooolte altre cose...
Di regola (ci sono sempre le eccezioni) una volta che sei a posto con lo Skatterverket, poi se qualcuno ha bisogno di te (pubblico o privato che sia), ti trova.
Oggi ci sono tornato per chiedere un chiarimento, un piccolo puntiglio a dire il vero, sulla dichiarazione dei redditi che mi è arrivata precompilata a casa. Un totale di TRE FACCIATE, bollettino incluso. Essendo lavoratore dipendente e non detraendo nulla (le spese per i medicinali, ad esempio, qui non si detraggono in dichiarazione, ma si riceve uno sconto direttamente in farmacia, in base all'ammontare globale speso fino a quel momento dell'anno) ,quanto da loro stampato era esatto.
In questo caso, la maniera più semplice per inoltrare la dichiarazione, come già riportato da numerosi blogger nei giorni passati, era quella dell'sms.
Partendo dal fatto che lo Skattaverket ha già tutto quello che gli serve, che ti ha calcolato e stampato sul modulo personale, l'unica cosa che devi fare se ti sta bene il loro calcolo è dare la conferma. E lo puoi fare in 3 modi. In un'apposita pagina internet, chiamandoli al telefono o, appunto, mandando un sms. In tutti e tre i casi devi comunicare il tuo "codice fiscale" e il codice che ti hanno stampato sulla dichiarazione. Basta. Non richiede più di 30 secondi, e funziona per il 70-80% delle persone che conosco.
Se invece hai delle sostanziali variazioni rispetto a quanto da loro previsto e vuoi fare una dichiarazione personalizzata, puoi farlo su internet o usando i moduli cartacei, che vanno poi spediti o portati nei loro uffici.
Oggi era l'ultimo giorno utile e a me non tornavano un paio di cose, per cui ho deciso di passare a chiedere. Avrei potuto anche telefonare, ma ho immaginato linee intasate e confusione e il rischio di non concludere nulla, per cui ho preferito non rischiare e non l'ho fatto, dirigendomi direttamente sul posto. Scelta sbagliata, perché a quanto pare si erano attrezzati per l'occasione. Un'amica si è trovata in coda telefonica al centottantacinquesimo posto. Un operatore le ha risposto 7 minuti dopo.
Ma non è andata male neppure a me.
Sono arrivato al principale ufficio di Stoccolma nel primo pomeriggio, rassegnato a una lunga attesa. C'era la TV che faceva interviste davanti all'ingresso per l'eccezionalità dell'evento. A lato, due chioschi (semivuoti) di bibite e panini con tavolini e sedie, e subito fuori dalla porta, una grande urna di cartone con due addetti che raccoglievano le dichiarazioni di chi le aveva compilate manualmente e doveva solo consegnarle, che così non stava nemmeno a entrare.
Dentro, due brevi code col numerino da prendere per le solite attività di rilascio documenti o altro, e poi l'allestimento speciale da ultimo giorno utile per la dichiarazione dei redditi.
In totale un numero di impiegati che quasi superava quello dei clienti. Molti dei problemi venivano risolti al banco informazioni/modulistica, dove un esercito di addetti gestiva e indicava che fare alla maggior parte dei bisognosi. Laddove questo servizio non risultava sufficiente, in un'area del grande ufficio ben delimitata venivano accolti quelli che necessitavano di un'assistenza più robusta. Appena entrati, si veniva praticamente abbordati da uno degli impiegati che gironzolava in cerca di qualcuno da aiutare e che ti chiedeva in che cosa poteva esserti utile. Un po' come quando si entra in un negozio di scarpe alla moda dove la commessa ha la percentuale sul venduto. In caso di necessità c'erano vari tavolini e poltroncine su cui l'impiegato ti faceva sedere per aiutarti a compilare i moduli.
Se il tuo era veramente un caso disperato, allora sì, dovevi fare la coda. Al momento in cui sono arrivato io, primo pomeriggio, la fila era di non più di una decina di persone, da smaltirsi in parecchi sportelli.
Io mi sono un po' impuntato su una piccolezza e sono arrivato alla fase 2, quella delle commesse del negozio di scarpe. Un totale di non più di 5 minuti.
Insomma ho fatto prima di quanto avrei impiegato in un giorno normale per chiedere un documento qualsiasi.
Per l'occasione l'ufficio rimane aperto fino alle 21.00 di stasera.
E, per la precisione, sulle mie tasse avevano ragione loro, e mi hanno pure spiegato perchè.
A presto,D