Pierluigi, il nostro uomo all’Havana, il ProStaff G-Loomis, uno degli organizzatori Skeleton, il celebre Calabrian Angler, ci aspetta a Catanzaro Lido: strette di mano e pacche gioviali, ma noi siamo un po’ intontiti dalla notte quasi insonne. <Caffé?>
Caffé, caffé doppio, bombolone alla crema, sfogliatella, coso-morbidoso-zuccherato-enorme-ripieno-di-crema, succhini di frutta, rigorosamente alla Pesca.
L’Anonima Cucchiaino fa capire subito che a sbranare non teme nessuno!
Fear No Breakfast!
L’organizzazione ci presta delle canne strepitose: GLX 803s JWR da 5/8oz con stradic 5000FJ per me, NRX 843 Inshore da 3/4oz con Aero Spin Ci4+ per Francis… facciamo il punto sugli artificiali, la cassetta base dello spinner marino: un paio di popper, un paio di walkin’the dog, un paio di stickbait (lipless lunghi), un paio di long jerk (per intenderci i Max Rap 17, o i Vendetta, o i Mommotti etc. etc.) qualche minnow allungato meno estremo, un paio di metal jig con amo singolo robusto (in caso sia richiesto lancio lunghissimo o ci sia mangianza di tunnidi sotto riva), infine qualche esca da Spigola (o Branzino che dir si voglia), come shad di gomma con testina piombata, minnow snodati da 7 o 9 cm.
Camminiamo tutti e tre sulla spiaggia dorata, bardati come dei guerrieri dello spinning… sabbia fine ed un mare immenso color turchese innanzi a noi. Cielo azzurro e sole caldo, è ufficiale siamo in Caraibìa! A Milano piove e fa freddo. Il Sud ha tanti problemi, è vero. Ed è evidente guardando a certi scempi di edilizia o alla spazzatura diffusa dove meno dovrebbe esserci… ma il Sud è anche maglietta maniche corte a Novembre e un mare da far invidia al mondo intero!
Alla mia sinistra ho Francis e Pierluigi, tutti e tre lanciamo più lontano che possiamo con frustate secche sopra la testa. Recuperiamo veloci i nostri artificiali sotto il pelo dell’acqua, con jerkate ora lunghe e decise, ora corte ma in rapida successione. Mi guardo intorno e penso di essere in Paradiso, temo che non vedrò un pesce in quattro giorni, ma sono felice di essere qui con due amici su chilometri di spiaggia deserta a lanciare e sognare catture da leggenda. Una Amia… chissà come tira una Amia in canna… con la forza di mille trote immagino…
In fondo al finale ho un Saruna 125 color sardina che saetta come pesce foraggio impazzito, è a circa 15 metri da me quando un gorgo si spalanca alle sue spalle e una scia di piccole onde a “V” inizia a seguire l’esca… tutti l’abbiamo visto… tremo, accelero il recupero, lo rallento, jerko… non succede nulla… l’esca è ormai sul bagnasciuga, un’esplosione di spruzzi e gorghi saluta l’esca ormai sulla sabbia… il pesce ha seguito fino alla fine. Per zeus se era un pesce grosso! Francis subito lancia il suo Goliath, una stickbait, in traiettoria di quella sagoma in fuga… due giri di manovella e vediamo la sua canna ricevere una botta tremenda! Anche lui ha ferrato potente… nulla. Maledizione aveva montato un’esca da scogliera con ami circle hooks… Di nuovo il mare piatto e il sole. Pierluigi non ha dubbi: era una amia a due cifre! Over 10kg.
L’Anonima ha rischiato di iniziare la Skeleton Cup con il botto! Una grande Amia alle 10.30 del primo giorno… una storia da leggenda.
Insomma con lui niente è per caso, anche se la fortuna ha sempre un ruolo chiave nella nostra passione, le sue scelte sono ponderate da anni di pesca, esperienza e statistiche.
Non aprite quella porta: il fetore vi travolgerà! L’ospitalità calabrese la riconosci anche dal fatto che nessuno si è mai lamentato dei miasmi di waders marci, dell’odore di due uomini consunti da 20 ore al giorno di pesca che usciva dalla stanza numero 13 dell’Hotel 4 Lampioni…
Anzi ci hanno lasciato le chiavi dell’hotel e accesso libero al buffet della colazione 24 ore su 24, macchina del caffé inclusa.
Rinfrancati da tonnellate di zucchero e sorsi di caffè, abbronzati e pasciuti, decidiamo di pescare nuovi lidi. Con Google Maps individuiamo un tratto di costa che dovrebbe essere riparato dal vento e che presenta anche due piccole foci una vicino all’altra! Il meteo, l’orario, e le lezioni di Pier, ci suggerisco l’obiettivo: Leccia Amia.
La Nissan Merda vola e noi, trasudanti baldanza, gongoliamo all’idea di una cattura fatta in autonomia. Lo spot mantiene la promessa, è sexy quanto basta, c’è anche un cane rognoso molto affettuoso che ci accompagna nell’azione di pesca. L’acqua cristallina è torbida solo in prossimità della piccola foce, al terzo lancio: c’è! C’è! C’è! Grande Francis! Un Max Rap ha fregato una baby-leccia amia! Foto di rito e pesce libero… ma noi insceniamo un’esultanza da stadio! E’ una cattura studiata, ricercata, per noi vale un trofeo! Una mini leccia, una grande gioia! Grazie Skeleton Cup!
Nello stesso spot altre 3 baby lecce amia, questa volta in acque limpide, seguono a razzo e poi schifano i miei artificiali! Perbacco!
La sera ci spostiamo sull’altra piccola foce vista con Google Maps, in un contesto più urbano… vediamo molte cacciate di predatori su pescetti, cefali in adunanza, cefali in salti acrobatici. Nel buio della notte vedo una spigolona sui 70cm cacciare quasi in spiaggia, cefali da mezzo chilo schizzano fuori dall’acqua a ventaglio… lancio subito uno shad di gomma da 8cm e recupero lento: ba- ba- bam! Niente… recupero la gomma scivolata sulla punta dell’amo! Sigh! Non vediamo più cacciate… andiamo a nanna alle 2.00am Appuntamento con Pier alle 5.45, sveglia alle 4.45. Domani è l’ultimo giorno!
Io parto forte: esco dall’hotel lasciando accanto alla tazza vuota del caffé cellulare e chiavi della macchina… Porta chiusa alle spalle: tiro giù dal letto l’amabile gestore che mi apre la porta. Il sonno che manca si fa sentire… Anche la Nissan Merda parte fortissimo: due chilometri di strada ed è gomma a terra. Come due meccanici di formula uno, però fatti di molto oppio, montiamo lo ruotino di scorta senza quasi parlare, come fosse la cosa più normale del mondo.
Ancora un’alba sulla spiaggia. E’ lunedì, ultimo giorno, Milano lavora nel freddo e nella pioggia. Qui in Caraibìa siamo in t-shirt e ci godiamo il sole!
Niente pesci, solo seppie avide che provano attacchi invano sui nostri minnow. Decidiamo di riprovare il tramonto nella piccola foce delle grandi spigole.
“Tra la leggenda e il rimpianto c’è il tempo di una ferrata sbagliata.” (Anonima Cucchiaino dixit).
Porconi si sprecano come se non ci fosse altro verbo nel cielo.
Le cacciate sono finite. Devo aver punto la regina che fomentava quel delirio.
Sono gli ultimi lanci. Sono teso come un violino su un traliccio dell’alta tensione. Sento qualcosa: ferro secco! La canna si piega, parte anche la frizione! I due compari esultano e incoraggiano: “non forzarla”, “dai grandissimo”, “evvai!”… ma l’euforia dura molto poco… vediamo che quell’argento nell’acqua non sono squame di regina… semmai è il re di tutti i cefali, il grande infame muggine ha fatto la famosa “abboccata con l’occhio”! Ovvero ho strappato un cefalone! Foto ironica e melancolica. Ore 5pm. Ultimi 5 lanci.
Con Pierluigi c’è ancora tempo di chiacchierare in auto, due ore di storie di pesca: dai tonni in kayak alle trote in torrente… mille spunti di riflessione, anedotti e condivisioni… poi sono solo abbracci e saluti con il nostro mentore, il nostro vate dello spinning marino!
Barbon Air ci riporta a Milano pieni di sbadigli, sabbia nelle scarpe, salsedine, soddisfazioni, una nuova grande amicizia, tante esperienze, nuove nozioni e belle promesse. Sole e mare, albe e tramonti, risate e ricordi che danno senso alla vita.
Grazie Francis per aver insistito che andassimo! Grazie Pierluigi di tutto! Complimenti a GLoomis-Skeleton Cup per la meravigliosa iniziativa, speriamo di tornarci l’anno prossimo!
ROCK’N'ROD
Tutti i dettagli della Skeleton Cup che si è appena conclusa e le classifiche finali su fish with g-loomis.
#anonimacucchiaino