Skepto Film Festival: “Chigger Ale” e la scoperta di Fanta Ananas

Creato il 22 aprile 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Una categoria come il “grottesco” può aprire svariati orizzonti. Ce ne siamo resi conto a Cagliari quando è stato il turno di Skeptyricon, quella particolare sezione del festival dedicata ai corti dalle forme espressive e dai contenuti più bizzarri, stranianti, fuori dagli schemi. Tale selezione è stata proiettata all’Auditorium nella serata di venerdì 17, sfidando anche la scaramanzia. Ma, sempre all’Auditorium, c’era già stata una gustosa anticipazione, grazie alla presentazione del cortometraggio britannico Only Make Believe due sere prima. Una satira anti-borghese dichiarata, stralunata e, per l’appunto, grottesca. Un kammerspiel visionario interrotto da frequenti e inquietanti frammenti televisivi, estrapolati a loro volta dai discorsi di guerra dei più sinistri personaggi, ricollegabili all’amministrazione Bush e all’invasione dell’Irak. Una parabola fosca e allucinata sul terrorismo (di stato), in cui tutto ciò che accade intorno alle due coppie di personaggi rinchiuse in una casa vale come funesto presagio. Si potrebbe descrivere così il conturbante cortometraggio proveniente dal Regno Unito.

Ma è venerdì che ci si è confrontati col grosso della selezione: corti di animazione, sperimentali, di finzione seppur guidati da una logica narrativa differente, distorta, questo è ciò che lo Skepto Film Festival ha avuto l’ardire di proporre. Una scommessa vinta, ci verrebbe da dire, in virtù della curiosità, delle risate a scena aperta e degli sguardi piacevolmente turbati che abbiamo intercettato tra gli spettatori. E siccome in quella carrellata di immagini dalla più disparata provenienza e dall’approccio al cinema spesso provocatorio viene naturale, ancora più naturale, coltivare qualche speciale predilezione, anche noi ne abbiamo scoperta una: quella per Chigger Ale, lavoro cinematografico delirante e ultra-pop firmato da una misteriosa film-maker africana, Fanta Ananas. Chi si nasconde dietro questo colorito pseudonimo? Ne parleremo a breve. Intanto è opportuno sottolineare che la forza icastica delle figure evocate nel corto potrà lasciare perplesso qualcuno, magari, facendo però sedimentare in chiunque un’attrazione profonda, volendo anche morbosa, per l’eccentricità delle situazioni descritte. Il corto inizia con l’apparente normalità di una città etiope, la cui gente è solita ritrovarsi di notte in un locale per ballare un po’. Ma già i movimenti e le espressioni facciali di uno dei ballerini, ripreso dalla videocamera con un tocco assolutamente innaturale, schizoide, sembrano anticipare che c’è qualcosa di strano nell’aria. Quel qualcosa si manifesterà subito dopo col roboante arrivo dello stralunato protagonista: nero, stortignaccolo, ma soprattutto vestito come Adolf Hitler! La derisione continua cui viene sottoposto il patetico e malinconico Führer di colore è soltanto uno, tra i diversi elementi stranianti che verranno a caratterizzare la messa in scena. Fino al profilarsi di un iperbolico viaggio nello Spazio.

Oltre a suggestionarci parecchio, la visione di un corto come Chigger Ale, così sfacciatamente bizzarro e votato a destabilizzare certi parametri dell’immaginario collettivo, ci ha ovviamente spinto a volerne sapere di più sull’autrice. Qualche ricerca comparata sul web ci ha fatto così scoprire che la biografia di Fanta Ananas può risultare sorprendente, almeno quanto il suo corto. Nata a Berbera, Somalia, da bambina ebbe un incidente e venne portata da un camion delle Nazioni Unite in un ospedale di Addis Abeba, dove, non essendo in grado di tornare a casa, è stata praticamente adottata da una compagnia teatrale locale. La giovane cineasta ha iniziato così la sua carriera, girando video per la Chiesa della capitale etiope e per altre congregazioni religiose minori, prima di ricevere una borsa di studio che l’ha portata a studiare cinema alla Escuela Internacional de Cine y TV di San Antonio de Los Baños, a Cuba. Dopo il suo ritorno in Etiopia, ha poi diretto diversi video per il rapper GG Mike approdando infine a un corto indubbiamente singolare e provocatorio come Chigger Ale, che sta impazzando ora nei più svariati festival internazionali. Non c’è che dire, ci sono casi come questo, in cui la bizzarria dell’esistenza umana fa quasi rima con quella della creazione artistica.

Stefano Coccia


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