Lou Barlow, bassista dei Dinosaur jr il cui songwriting era soffocato da quello di J Mascis, se ne uscì nel 1988 con il progetto parallelo ("side project" per gli anglofili) dei SEBADOH.
Una delle tante band "seminali" di cui è disseminato (eh , se sono seminali....) il mondo del pop rock.
Senza scomodare i re dei seminali (per tutti, il Velvet Underground) i Sebadoh comunque per non saper nè leggere nè scrivere inventarono quasi di sana pianta il low-fi pop.
Quello stile di scrivere canzoni pop semi-malinconiche con un briciolo di produzione e quasi con sciatteria. Canzoni che comunque ti si appiccicano al culo come un chewing gum su cui ti sei seduto senza accorgertene.
E che difficilmente ti abbandonano, per la gioia dei tuoi jeans.
I Sebadoh, per far capire l'antifona, fecero da apripista ai famigerati PAVEMENT e scusate se è poco.
Non ne ebbero la stessa risonanza mondiale (qua non parliamo di vendite che mica siamo mainstream, parliamo di risonanza nel giro della critica-che-conta e dei ragazzi-che-cercavano-qualcosa-di-alternativo, in una parola nel giro "indie").
Ma intuirono prima di Malkmus e company dove tirava il vento.
Da un album del 1994, recentemente ristampato da sub pop, vi mando questa deliziosa SKULL, peraltro una delle loro produzioni più "normali".
Oggi, in un mondo dominato da overproduzioni costosissime e barbuti flanellati che fingono di rifare il folk, questa musica è ancora fresca come una rosa.
Ad salut.