Si comincia con l’intenso documentario firmato da Kevin MacDonald e prodotto da uno dei figli di Bob, Ziggy: Marley è lontanissimo da ogni possibile intento agiografico, puntando a ricostruire con eccezionale onestà intellettuale la reale personalità di un artista tormentato dal proprio passato e ossessionato dal successo. All’immagine pubblica del cantante solare si alterna quella dell’uomo difficile, a tratti cinico e non estraneo alla malinconia.
L’energia della musica di Marley prorompe irresistibile nel live registrato a Londra nel 1977, in una delle ultime apparizioni dell’artista prima della scoperta del tumore che di lì a pochi anni l’avrebbe ucciso. Il palco è quello del Rainbow Theatre, la set-list vede pezzi entrati nella leggenda: ovviamente No Woman, No Cry, ma anche I Shot The Sheriff ed Exodus; fino alla carica adrenalinica di Get Up, Stand Up.
Con la scomparsa di Bob Marley il reggae non è affatto morto. Anzi: decine gli allievi e gli epigoni, a partire dagli stessi figli del cantante, che hanno fatto propria la sua lezione. Su Sky Arte HD è il turno di Toots & The Maytals, un pezzo importante di storia musicale della Giamaica; band di assoluto rilievo, presentata nel corso di un’intervista a viso aperto dal suo eccentrico leader, il mitico Frederick Hibbert.
La curiosità – Giugno 1980: Bob Marley è in concerto a Torino. L’anno successivo nascono, all’ombra della Mole, gli Africa Unite: si tratta della prima band reggae italiana, fondata da Vitale “Bunna” Bonino e Madaski.