In parole povere tutti i dispositivi mobili “craccati” non potranno più ricevere SkyGo; sul decoder degli abbonati infatti in questi giorni viene visualizzato questo messaggio: “Vista l’ampiezza della nuova offerta Sky Go, ti segnaliamo che per proteggere il valore dei contenuti non sarà più possibile ricevere i canali Sky Go, eccetto SkyTg24, su smartphone e tablet modificati dall’utente contro le indicazioni della casa madre attraverso le attività di jailbreak e rooting”.
Quindi secondo Sky sarebbe solo un problema di sicurezza, ma gli utenti si sono davvero inferociti, visto che le procedure di “sblocco” dei propri smartphone o tablet, chiamate ”jailbreak“ nel caso dei dispositivi Apple e “rooting” per i modelli Android, fanno decadere la garanzia del prodotto, ma non sono assolutamente illegali.
Ora molti minacciano di disdire il proprio abbonamento a Sky e lamentano anche un’invasione della propria privacy da parte dell’azienda di Murdoch, ma il vero problema è l’assenza di una giurisdizione completa in materia, che permetterebbe alle aziende di avere maggiori garanzie e al consumatore di conoscere esattamente limiti, rischi e garanzie delle proprie azioni.
Senza dover sperare, come fa un utente su Facebook, nelle soluzioni alternative, visto che tanto non passerà nemmeno una settimana che sarà già disponibile qualcosa d’altro per far funzionare Sky Go comunque.