Tuttavia è da registrare la crescita del fatturato, salito da 2,8 a oltre 2,9 mld per l'effetto combinato di una serie di eventi: 96,1 mln in più incassati dalla rivendita dei diritti per eventi sportivi quali la Champions League e le Olimpiadi e altri 8 mln in più fatturati dalla rivendita agli abbonati dei dispositivi Wifi. Per contro, hanno pesato 25 mln in meno di ricavi pubblicitari e oltre 21 mln mancanti all'appello del fatturato a causa della diminuzione del prezzo unitario del servizio di attivazione alla piattaforma tv.
I costi sono lievitati anno su anno da 2,2 a 2,5 mld, determinati per 222 mln dall'acquisizione dei diritti di eventi sportivi (le già citate Olimpiadi e la Formula 1) e dai maggiori oneri di produzione del campionato di calcio Serie A, Europa League e Champions League. A segnare l'ultima riga del bilancio del gruppo Sky Italia, però, sono soprattutto i 46 mln in più (da 71 a 17 mln) di accantonamenti e svalutazioni quasi interamente frutto dell'accantonamento effettuato per adeguare al presunto valore di realizzo alcuni diritti sportivi acquisiti. In questi dieci anni Sky ha investito in Italia oltre 10 mld, creando un gruppo con oltre 3.800 dipendenti e offrendo 180 canali televisivi tematici.
Andrea Giacobinoper "Italia Oggi"