Sky Italia, riequilibrio frequenze senza discriminazioni o distorsioni

Creato il 09 luglio 2014 da Digitalsat

Per le frequenze televisive «chiediamo al legislatore di prevedere regole di principio, semplici, proporzionate e ragionevoli, applicate a tutti senza discriminazioni o distorsioni».

Lo ha affermato Eric Gerristen, executive vicepresident Communication e public affairs di Sky Italia nell'audizione convocata dalla commissione Trasporti della Camera per l'Indagine conoscitiva sul sistema dei media. «Questo intervento - ha aggiunto - dovrebbe fornire un riequilibrio pro-competitivo in materia di frequenze» e sarebbe coerente con gli indirizzi della Commissione Ue e dell'Agenda digitale, «nonchè con quanto sta accadendo in giurisdizioni comparabili come quella spagnola».

L’avvento del digitale terrestre, tramite il processo di switch-off conclusosi nel 2012, rappresenta “un fattore di forte discontinuità nel panorama televisivo italiano, che ha espanso la capacità trasmissiva delle reti, permettendo lo sviluppo di nuovi canali, favorendo la nascita, anche nella televisione in chiaro, di un’offerta tematica che era tradizionalmente presidio della pay tv. Questo – ha puntualizzato – conferma l’unicità del mercato poiché l’offerta multicanale su Dtt rappresenta oggi un effettivo concorrente per il bouquet di Sky”.

In Italia sono stati assegnati 19 mux nazionali (ed altri 3 sono stati recentemente messi all’asta, con poveri risultati) contro il numero molto inferiore, da 3 ad 8 mux, assegnati negli altri paesi (come Francia, Germania, Spagna ed Inghilterra), senza considerare che in alcune realtà è anzi già iniziato un processo di riduzione.
«Ci teniamo a ribadire - ha inoltre osservato Gerritsen - che Sky è un operatore multipiattaforma e non può essere considerato un semplice operatore della Tv via satellite». Secondo il rappresentante di Sky Italia «confinare Sky in questo recinto, come spesso è accaduto in termini di percezione ma anche di regolamentazione, significa non definire correttamente la natura della presenza di Sky nel sistema televisivo italiano. Contributo che è fondato sulla centralità dei programmi, che sono decisivi per la loro qualità, per la loro capacità differenziante ma anche per l'innovazione tecnologica con cui vengono resi disponibili, su qualsiasi piattaforma ne consenta la fruizione con la giusta qualità, sia esso il satellite, o il digitale terrestre (come per il canale Cielo) o il broadband come i nuovi servizi». 


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