Nell'articolo di Repubblica si parla di un passaggio al chiaro e al digitale terrestre per sfidare Mediaset e Rai e fare fronte alle difficoltà imposte dalla crisi che incidono sugli abbonamenti, ma anche per affrontare l'annunciato sbarco in Italia dal 2015 di Netflix tv che diffonde contenuti via web.
"Sky è focalizzata come sempre sul suo core business pay tv e sono pertanto prive di fondamento le indiscrezioni pubblicate oggi da Repubblica in merito al lancio di un pacchetto di canali gratuiti in chiaro. La presenza di Sky sulla televisione free continuerà a essere garantita da Cielo, il canale in chiaro che nel mese di settembre ha toccato l'1,35% di share medio e che nel corso del 2014 è il canale nativo digitale cresciuto maggiormente rispetto allo stesso periodo del 2013: +74%", conclude la nota.
Almeno nell'immediato futuro sembra che Sky Italia non abbia intenzione di portare sul terreno della tv terrestre lo scontro che sulla pay l'ha vista di nuovo contrapporsi a Mediaset dopo l'assegnazione a quest'ultima della Champions League per il triennio 2015-2018. Più plausibile, secondo quanto risulta all'Adnkronos, l'ipotesi di uno sbarco sulla tv terrestre della all news di Sky.
Il 'core business' di Sky rimane insomma il segmento pay. Quello della tv in chiaro, fanno notare le stesse fonti, è un mercato già affollato per numero di canali e dove i margini sono ristretti. Il numero dei canali in chiaro in Italia è quasi tre volte quello della Francia e il 30% in più della Gran Bretagna: in Francia i canali in chiaro sono 28, in Spagna 32 e nel Regno Unito 63 mentre in Italia sono 83.
Appare invece plausibile l'ipotesi di uno sbarco sulla tv terrestre di SkyTg24 , già visibile in chiaro su internet, per il quale non si esclude nel corso dei prossimi mesi il trasloco su una frequenza in chiaro che la tv che fa capo a Rupert Murdoch potrebbe affittare.