A sua volta, pero', Sky dovra' pagare dei soldi alla tv di Stato per i canali pubblici che mostra ai priori clienti. Sara' la Rai a chiedere un compenso con una proposta di contratto "equa e ragionevole" che spedira' alla pay-tv entro massimo 30 giorni. La proposta di accordo, prosegue il giornale, dovra' anche essere "equa, proporzionata e non discriminatoria".
Soprattutto, dice lo stesso Garante, la televisione di Stato non potra' farsi scudo dietro i diritti dei fornitori di programmi per giustificare li oscuramenti a danno di Sky. La Rai, a sua volta, porta a casa un risultato molto pesante. Il garante afferma che e' diritto e dovere della televisione pubblica -anche in base al contratto di servizio con lo Stato - chiedere un compenso economico per i suoi canali, sia per il rilievo dei programmi sia per il "valore reputazionale" del marchio Rai. La delibera dell'Agcom e' stata approvata a maggioranza.