Quando nel 2006 venne rinnovato il franchise e ingaggiato Daniel Craig come nuovo 007, la curiosità mi spinse a vederlo. La svolta fisica, l'aggiunta di maggior action e la potenza delle pizze in faccia mi fece garbare parecchio Casino Royale. In seguito uscì Quantum of Solace, c'era ancora il buon Daniel, ma le mie aspettative non furono mantenute. Del film non ricordo granché e quel poco che mi è rimasto è solo un senso di noia. Perciò alla notizia dell'uscita di Skyfall l'indifferenza quasi totale mi ha spinto a concentrarmi su altro.
Devo ammettere che forse sono stato troppo duro con i preconcetti, perché Skyfall è un signor film, ben diretto da Sam Mendes (che non ce lo vedevo proprio alle prese con l'action) e, soprattutto, ben scritto. L'inizio frenetico in Turchia, a dir la verità, per quanto carico di adrenalina, mi ha inizialmente fatto storcere un po' il naso per la troppa somiglianza alla serie Bourne ma, armatomi di pazienza, ho resistito e sono stato ampiamente ripagato. Infatti nel momento di "calma" le cose hanno cominciato a farsi interessanti con: Bond che è tornato a fare James Bond; l'entrata in scena di un istrionico Barden; qualche battutina ironica sui gadget e una trama che cominciava ad avere un senso logico. Ma il tocco di classe è giunto con il contrapporsi continuo e sempre più marcato tra vecchio e nuovo, poi esploso a circa 40 minuti dalla fine con la scelta di "tornare alle origini". Con questo clamoroso salto Skyfall raggiunge un nuovo livello molto galvanizzante che, oltre a regalarti le sequenze migliori del film, ci mostra uno James Bond se vogliamo imperfetto, carico di segreti e tormenti.
Non mi resta che sperare per il prossimo.
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