Slambook Mazzantini, di Giulia Masperi

Creato il 11 marzo 2011 da Libriconsigliati

8 marzo, SLAMBOOK#MAZZANTINI

Arsenio Bravuomo

“Dì che non mi ami più, dillo adesso che siamo in pace, così me lo faccio scendere”. Se ieri sera, 8 marzo, eravate a Milano a festeggiare la festa della donna al Noon in via Boccaccio, all’Exploit alle Colonne di San Lorenzo o al Living all’Arco della Pace – il cuore della movida “fighetta” milanese, per intenderci – e, quando la vostra conversazione ondeggiante su un Negroni sbagliato è stata interrotta dalla voce potente di un baritono che declamava questa frase, avete avuto il coraggio di non scappare, avete fatto bene. E avete fatto male.

Avete fatto bene per tre motivi.

Uno. Il baritono non interrompeva senza motivo, il baritono era il Maestro di Cerimonie che annunciava l’apertura delle danze poetiche dello Slambook#Mazzantini, la performance itinerante organizzata da Mondadori per il lancio del nuovo libro di Margaret Mazzantini Nessuno si salva da solo, la storia di due persone che erano una coppia e che adesso devono imparare a non esserlo. Un’operazione partita dai social network e catapultata tra la gente: a partire da brani del libro letti dal coinvolgente Federico Sirianni, tre coppie di reader, un uomo e una donna, hanno intrecciato la propria personale interpretazione alle parole dell’autrice. Il risultato: brillante, comico, intenso. Peccato solo che Margaret, dopo la presentazione “ufficiale” del libro avvenuta sempre ieri a Milano, non abbia deciso di unirsi al gruppo.

Federico Sirianni

Due. Perché, se avete tra i 25 e i 40 anni e avete vissuto l’esperienza di una storia d’amore finita nella vostra vita, era pressoché impossibile non riconoscersi almeno in una delle situazioni brillantemente riproposte dagli slammers, i bravi Chiara Vallino e Guido Catalano, Luciana Maniaci e Francesco d’Amore, Valentina De Lisi e Arsenio Bravuomo, ovvero i “Poeti in lizza” chiamati da TheGoodOne, agenzia di social marketing che ha organizzato la serata insieme a Mondadori.

Luciana Maniaci, Francesco D'amore

Tre. La reazione del pubblico. Preso alla sprovvista, c’è chi ha chiesto cosa stesse accadendo, chi si è incuriosito, chi si è scocciato, perfino chi si è alzato e se ne è andato. Ma tutti, alla fine, sventolavano la cartolina distribuita per dire la loro sul futuro delle tre coppie rappresentate dagli autori: sarebbero rimasti insieme, pollice alzato, si sarebbero lasciati, pollice verso. La condivisione, l’interazione tra attori e pubblico, tra parole e vita, tutto come per magia racchiuso in un “I like” stile Facebook: l’operazione è riuscita, viene decisamente voglia di leggere il libro per vedere come andrà a finire fra “quei due del romanzo”, Delia e Gaetano.

Avete fatto male per un motivo: se foste andati via dal Living al momento giusto, avreste incontrato in piena piazza milanese un gallo, in becco e piume, in grado di attirare gli sguardi curiosi e intimiditi dei passanti felici di tornare a casa con un nuovo salvaschermo sul cellulare. Un vero performer, il gallo… Ah, ecco: questo era il quarto motivo per cui avreste fatto meglio a restare.

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