Secondo gli osservatori la vittoria di Pahor sarebbe stata favorita proprio dalla scarsa partecipazione al voto alla fine di una campagna elettorale piuttosto scialba che non ha offerto particolari spunti di interesse, ma che è stata segnata da proteste e anche scontri di piazza a causa della situazione del Paese. Pahor, nonostante la sua appartenenza socialdemocratica, si è schierato a favore delle misure di austerity introdotte dal governo di centrodestra di Janez Jansa, che erano state osteggiate invece dall'ormai ex presidente, liberale Tuerk. Una crisi economica che si accompagna ad una crisi di credibilità della classe politica e dalle accuse di corruzione rivolte al governo.“Questa vittoria è solo l'inizio di una nuova speranza, di un nuovo tempo”, ha detto Pahor, quando già gli exit poll lo davano in vantaggio, parlando di “un messaggio forte per tutti i politici sloveni sul fatto che servono collaborazione e unità per risolvere le difficoltà economiche". E di collaborazione e unità ce ne vorranno molte in un Paese che da fiore all'occhiello dell'allargamento Ue, vede ora la propria economia attraversare una grave recessione che ha provocato una contrazione del Pil di oltre l'8 per cento dal 2009.
Secondo gli osservatori la vittoria di Pahor sarebbe stata favorita proprio dalla scarsa partecipazione al voto alla fine di una campagna elettorale piuttosto scialba che non ha offerto particolari spunti di interesse, ma che è stata segnata da proteste e anche scontri di piazza a causa della situazione del Paese. Pahor, nonostante la sua appartenenza socialdemocratica, si è schierato a favore delle misure di austerity introdotte dal governo di centrodestra di Janez Jansa, che erano state osteggiate invece dall'ormai ex presidente, liberale Tuerk. Una crisi economica che si accompagna ad una crisi di credibilità della classe politica e dalle accuse di corruzione rivolte al governo.“Questa vittoria è solo l'inizio di una nuova speranza, di un nuovo tempo”, ha detto Pahor, quando già gli exit poll lo davano in vantaggio, parlando di “un messaggio forte per tutti i politici sloveni sul fatto che servono collaborazione e unità per risolvere le difficoltà economiche". E di collaborazione e unità ce ne vorranno molte in un Paese che da fiore all'occhiello dell'allargamento Ue, vede ora la propria economia attraversare una grave recessione che ha provocato una contrazione del Pil di oltre l'8 per cento dal 2009.