In The Amazing Spider-Man #248 il piatto forte sarebbe dovuto essere una battaglia dell’Uomo Ragno contro Thunderball, membro della Squadra di demolizione, ma in realtà il motivo per cui l’albo verrà ricordato come uno dei capisaldi dell’epopea ragnesca è da trovarsi nella back-up story di 11 pagine chiamata The Kid Who Collects Spider-Man, racconto commissionato proprio dall’assistant editor Bob DeNatale, che per questo numero sostituiva in via eccezionale Tom DeFalco e Danny Fingeroth.
E Il Ragazzo Che Collezionava L’Uomo Ragno mette fin da subito in ombra il racconto principale prendendosi gli onori della copertina dell’albo ad opera di John Romita Jr.: Roger Stern ci offre una storia fuori dai canoni del classico fumetto di supereroi: nessun combattimento, nessun villain, nessuna minaccia da sventare.
Una storia che lo stesso autore definisce come “Eisneresque”, ovvero con richiami allo stile del maestro della graphic novel Will Eisner, sia nelle tematiche interessate più al lato umano dei personaggi che al costume che indossano, sia per il metodo di narrazione che illustra l’incalzare degli eventi tramite stralci di giornale come accadeva in Contratto Con Dio.
Un ammiratore piuttosto fortunato, dato che una sera nella sua stanza riceve la visita dell’arrampicamuri in persona, il quale trascorre con lui diverse ore raccontatogli anneddoti sulle sue avventure mentre sfogliano insieme i vari ritagli di giornale e memorabilia che il giovane Tim ha raccolto nel corso degli anni. A fine serata, giunto il momento dei saluti, il ragazzo chiede al suo eroe se questi possa rivelargli la sua identità identià segreta.
L’Uomo Ragno, in un primo momento riluttante, spiega al ragazzo quali pericoli incorrerebbero i suoi cari se egli rivelasse ad altre persone chi si cela sotto quelle lenti a specchio, ma proprio un passo prima di uscire dalla finestra, il tessiragnatele si volta verso il giovane mostrandogli il suo volto.
Un volto che Peter Parker è costretto ad asciugare dalle lacrime prima di indossare nuovamente la maschera ed abbandonare la stanza del centro tumori di Sloum Brewer.
Come ci rivela la chiusura dell’intervista rilasciata al Bugle, Timothy è un ragazzino affetto da leucemia a cui restano solo più poche settimane di vita e il cui più grande desiderio sarebbe “incontrare l’Uomo Ragno e parlare con lui per qualche minuto.”
Una storia che ci ricorda ancora una volta che ciò che rende Peter Parker un eroe non sono i poteri derivanti dal morso di un ragno radioattivo ma la sua umanità: Peter è un eroe non solo perchè sconfigge supercriminali insieme ai Vendicatori, ma perchè ha l’umiltà di ritagliarsi uno spazio di tempo da regalare ad un bambino che lo stima quanto meriterebbe nonostante le bugie che legge ogni giorno sui giornali.
Emanuele Emma
Il ragazzo che collezionava l’Uomo Ragno (Uomo Ragno #33)
Roger Stern, Ron Frenz, Terry Austin
Traduzione: Pier Paolo Ronchetti
Star Comics, 1989
64 pag, spillato, colori – L. 2000
Etichette associate:
In EvidenzaSpider-ManRon FrenzPuoi leggere anche:
- SM50: Intervista a Mark Bagley
- SM50: Che la Festa cominci!
- FF Celebration: Erik Larsen e il “Fumetto più straordinario del mondo!”: recensione ed intervista all’autore
- Uomo Ragno #159 (431)
- L’Uomo Ragno #156 (428)
Condividi: