1) Ciao Massimo, grazie della disponibilità! Raccontateci qualcosa di voi!
Ciao a grazie a voi dell’opportunità!
Siamo un team composto da quattro persone, Massimo Michetti, Francesco Capozzi, Giovanni Talesco ed Emiliano Mancini, di cui tre pugliesi DOC ed uno d’adozione (Emiliano).
Tutto nasce quando Francesco ed io abbiamo deciso di metterci alla prova, da un punto di vista lavorativo, realizzando qualcosa per conto nostro. Partiti da un'idea semplice, ovvero un player musicale intelligente in grado di selezionare la musica giusta per ogni utente, abbiamo deciso di approfondirla e realizzarla. In quel periodo abbiamo conosciuto Emiliano che si è subito unito a noi, portando con se la sua esperienza e la sua creatività e Giovanni, project manager per lavoro ma anche per indole che ha portato organizzazione nel gruppo.
Così è iniziata l'avventura che ci ha portati qui e che speriamo ci porti lontano.
Ma basta parlare di noi, il protagonista è Smarfle. Con Smarfle ci siamo posti l'obiettivo di rendere più semplice la vita degli utenti che amano ascoltare la musica per accompagnare i diversi momenti della propria giornata, ma non vogliono perdere tempo a selezionarla o a creare delle playlist adatte.
Per fare questo abbiamo creato un player mobile intelligente che non solo apprende i gusti musicali degli utenti, ma li associa a contesti o attività, come ad esempio sport, lavoro, relax, viaggio, e molto altro. In questo modo sarà in grado di proporre la musica giusta per quei momenti.
Quello che però rende Smarfle speciale e unico rispetto ai competitor è la sua capacità di riconoscere in quale situazione l'utente si trovi e di conseguenza selezionare la musica adatta. Come riesca a far questo è un nostro “segreto”! Possiamo solo dire che alla base vi è un algoritmo in continua evoluzione che sfrutta molte informazioni sull'utente, come ad esempio la sua posizione geografica (attraverso il GPS), i momenti della giornata e molto altro. In più l'utente potrà segnalare a Smarfle che attività sta svolgendo per aiutarlo ad imparare più in fretta. I nostri primi tester stanno apprezzando molto questo aspetto, in quanto dà loro percezione di quanto Smarfle stia imparando delle loro abitudini musicali…e non solo.
A tutto questo va aggiunta una forte interazione social, data dalla possibilità di creare e condividere playlist associate ai momenti della propria vita, con le quali sarà anche possibile competere attraverso una apposita sezione charts.
Con Smarfle ci siamo posti un obbiettivo ambizioso: rivoluzionare il modo in cui si ascolta la musica in mobilità ed in maniera sociale, e questo che vi stiamo raccontando è solo l’inizio di quello che vogliamo realizzare per renderlo realtà.
2) Fare startup è un’avventura da intraprendere senza la paura di fallire, qual è il vostro motto?
In realtà non abbiamo un vero e proprio motto. Siamo tutti e quattro coscienti che fare startup è un’avventura da affrontare di petto. Siamo pertanto pronti a metterci in discussione, a “rivedere” la nostra idea e naturalmente mettere in conto un ipotetico fallimento. Tale fallimento però non dovrà essere inteso come una sconfitta, ma come un’occasione di apprendimento.
Siamo molto determinati e come ci diciamo sempre, se le cose non dovessero andare come sperato, almeno non avremo il rimpianto di non averci provato. Ma soprattutto avremo appreso dai nostri errori e saremo più preparati per la nostra prossima startup!
3) Un team dinamico, motivato e affiatato è fondamentale per andare lontano! Come siete strutturati? Quali competenze tecnico specialistiche possedete?
Sembra proprio la descrizione del nostro team! Scherzi a parte, abbiamo tutti un background tecnico nel campo dell'informazione ma i nostri percorsi lavorativi si sono diversificati condizionati dalle passioni ed attitudini personali.
Io sono un po’ il creativo del gruppo, guidato da una forte passione per l’innovazione. Dopo la laurea in ingegneria informatica mi sono sempre occupato di ricerca e sviluppo con un occhio attento alle evoluzioni ed ai trend di mercato. Nell’ultimo anno ho scoperto la passione per il business development in cui mi sto cimentando anche con l’esperienza di Smarfle.
Francesco ha alle spalle un dottorato di ricerca in ingegneria delle telecomunicazioni e diverse esperienze nell’ambito della ricerca, sia in Italia che all’estero. E’ lui che ha in carico l’evoluzione del prodotto ed in particolare il suo lato intelligente, per il quale sta adattando le sue ricerche sugli algoritmi di scheduling per reti di telecomunicazioni al contesto musicale.
Emiliano, laureato in informatica a Roma e da anni consulente per il web, è un appassionato di tecnologie con il pallino per l’imprenditoria. Per Smarfle si occupa della gestione dell’infrastruttura informatica, degli aspetti legati al web ed è inoltre responsabile delle attività legate al marketing.
Infine Giovanni, ingegnere informatico, si occupa ormai da qualche anno di project management e team management, basandosi su metodologie agili. Porta nel team organizzazione del lavoro ma anche la sua esperienza pregressa nella fase di avvio di una startup digitale e di un laboratorio R&D.
Ovviamente il background tecnico ci ha agevolati nella realizzazione della prima versione di Smarfle in quanto ci ha permesso di realizzarla interamente “in casa”.
4) Wind Business FactorCompetition 2013: un’opportunità per apprendere, fare networking, far conoscere la propria idea a potenziali investitori! Quale valore aggiunto state portando a casa da questa esperienza?
Sicuramente Wind Business Factor è un’ottima opportunità che ci è stata data e che ci sta consentendo di confrontarci con altri startupper e raccogliere i primi feedback da persone esperte provenienti dall’ecosistema delle startup italiane. Un aspetto che ci ha spinti a partecipare è stata l’occasione di accedere a questa fase di mentoring, che ci sarà utile a rivedere il business model ed a porre le basi per proseguire il nostro lavoro sulla rotta giusta. La possibilità poi di poter presentare Smarfle davanti a degli investitori è un bel valore aggiunto. Qui in puglia non abbiamo a portata di mano tutti gli eventi di networking e le occasioni di confronto che si possono avere in città come Roma o Milano, in questo Wind Business Factor ci sta aiutando molto.
A prescindere dalla vittoria finale, è un’esperienza che rifaremmo sicuramente. Inutile però negare che vincere ed avere la possibilità di poter usufruire di una borsa di studio in Silicon Valley non ci dispiacerebbe affatto.
5) Innovazione, creatività e motivazione: aspetti fondamentali per fare startup: ma non dimentichiamoci delle tecniche di management per completare il cocktail esplosivo! Cosa ne pensate?
Come ho già detto in precedenza crediamo che il management sia un aspetto fondamentale per la riuscita di un progetto. Un errore facile da commettere in una startup è pensare di non doversi curare di tali questioni per non frenare il processo dell’innovazione. Il rischio che si corre è quello di andare avanti senza avere degli obbiettivi e di non riuscire a comprendere se tutto procede nel modo giusto.
Per questo motivo abbiamo coinvolto Giovanni in questa avventura. E’ lui che detta i tempi delle nostre attività senza appesantire i processi. Esperto di metodologie agili, ha fin da subito introdotto l’utilizzo delle metodologie SCRUM, che ci consentono di essere sempre allineati sul lavoro di tutti i componenti del team e di procedere in maniera iterativa, ponendoci piccoli obiettivi atomici e facilmente raggiungibili e misurabili. In questo modo siamo riusciti a portare avanti il progetto senza sforare eccessivamente con i tempi.
Credo che l’abilità in questo campo sia riuscire a adattare i processi di management sul proprio business e sullo stato della propria attività, in modo che si sposino con il dinamismo richiesto da una startup innovativa.
6) Eric Ries autore del libro “The Lean StratUp” definisce la startUp come un’organizzazione dedicata alla creazione di qualcosa di nuovo in un contesto di estrema incertezza! Messaggio chiaro e rivolto a tutti coloro che vogliono percorrere nuove strade (gli imprenditori sono ovunque) e lanciare prodotti/servizi ancora inesplorati. L’approccio deve essere quello di implementare unmetodo scientifico basato sull’innovazione sperimentale per misurare i propri progressi, collegato alla capacità di apprendimento continuo. In sintesi il messaggio è: Build-Measure-Learn innovando e sperimentando! E’ il vostro modus operandi?
Inutile dire che prima di iniziare a lavorare per davvero su Smarfle, tutti abbiamo letto questo libro. Sicuramente quello delineato da Eric Ries, ma che ritroviamo in maniera più approfondita nei libri di Steve Blank, è un processo che minimizza i rischi di fallimento nella fase di startup di un’impresa che realizza un prodotto innovativo e di cui è difficile, se non impossibile, valutare le risposte del mercato. Il modo di procedere iterativo, basato su cicli di apprendimento rapidi, fa si che si riesca subito ad avere feedback sul prodotto che si vuole realizzare e comprendere se le ipotesi sulle quali si basa il proprio business hanno fondamento. In questo modo si evita il rischio di sprecare risorse (di varia entità) e tempo in attività che risulterebbero inutili per il prodotto finale.
Per fare questo abbiamo identificato quelle che Ries chiama “ipotesi fiduciarie”, ovvero i pilastri su cui si basa il business model di una startup ed abbiamo definito un MVP (minimum viable product), ovvero un prodotto che contenga solo poche funzionalità chiave e che sarà distribuito solo ad un sotto insieme di utenti.
In quest’ottica, la prima release di Smarfle non conterrà tutte le feature che ci aspettiamo di introdurre in futuro e verrà distribuita su una sola piattaforma mobile (iOS), sul solo store italiano. Così avremo modo di ottenere delle metriche che ci consentano di modificare il nostro prodotto sulla base dei feedback degli utenti e di comprendere se la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta.
In questi giorni stiamo terminando gli sviluppi del MVP che dopo una fase di test e verifica sarà pronto per andare sul mercato così da avviare le iterazioni previste dal metodo lean. Intanto abbiamo iniziato a raccogliere i primi feedback, distribuendo l’applicazione ad una cerchia ristretta di early adopters che sembrano apprezzare il lavoro svolto, ma che non si risparmiano in critiche e feedback costruttivi!
Appena l’applicazione sarà distribuita su scala un po’ più ampia, speriamo di raccogliere delle metriche che suscitino l’interesse di eventuali investitori che ci possano aiutare a spiccare il volo.
Qui sotto proponiamo un video che racconta l'idea Smarfle:
Ringraziando Massimo Michetti e il suo team per l’intervista, ricordiamo che nel sito di Wind Business Factor Competition potete trovare moltissimi approfondimenti, indicazioni per partecipare ai gironi successivi della competition e una community preziossima per fare networking e condividere esperienze e informazioni.