Si dice che sia ormai in declino, se non del tutto superata, l’era del software.
L’idea del programma, che occupa molto spazio in memoria, ricco di opzioni e che richiede di solito di un supporto magnetico per l’istallazione o di un download dal sito del produttore, si ritiene sorpassata dalle “apps”, le applicazioni, come quelle usate da smartphone e tablet che, occupando poco spazio e con un’istallazione rapidissima, permettono al dispositivo di svolgere determinate funzioni in passato riservate ai ben più pesanti software, dall’agenda, ai lettori musicali e di files di testo, agli antivirus, ai giochi, ecc.
Di certo le possibilità offerte da questi programmi in miniatura non sono quelle di un programma realizzato con tutti i crismi ma è ormai noto che l’utente medio non sfrutta più del 15-20% delle funzioni offerte dai vari software e quindi ci si può accontentare.
Le apps, che tra breve sbarcheranno anche sui pc, sono disponibili on-line in appositi store, come quelli di Apple (per i sistemi operativi iOS) e di Google (per i sistemi operativi Android), dunque la loro reperibilità è estremamente facile e veloce e, anche se attualmente la app più diffusa è il giochino Angry Birds, va detto che tutto ciò può rivelarsi molto utile anche sul versante culturale.
È da poco disponibile anche in Italia, infatti, la tecnologia NFC che permette di effettuare pagamenti tramite smartphone e senza l’utilizzo di contanti o carte di credito proprio grazie ad apposite apps.
Tale tecnologia, per ora utilizzata in via sperimentale per i biglietti dei mezzi pubblici milanesi, potrebbe consentire una notevole facilitazione nell’acquisto di biglietti per teatri, mostre, concerti, ecc. riducendo le code e superando l’annoso problema delle prevendite.
da “Lo Stregatto” del 18 Aprile 2011