Lo studio ha analizzato le zone del cervello, nella corteccia prefrontale, dove si innescano attività biochimiche legate allo stimolo della sigaretta.
Si tratta di poggiare gli elettrodi sul cervello dei fumatori proprio sulle zone dove sono state individuate le regioni del cervello, che inviano i meccanismi chimici che producono la voglia del fumo. Nella zona della corteccia prefrontale, dove ha sede l’autocontrollo e le decisioni, c’è anche il controllo del desiderio, che, per il fumo dipende dalla disponibilità immediata delle sigarette. Dunque proprio da quest’area parte la voglia di fumare.
Con la stimolazione magnetica attraverso gli elettrodi, si renderebbe inattiva la zona del cervello e dunque si ridurrà il desiderio
Allo stesso modo si potrebbe agire per la dipendenza di qualsiasi altro tipo di droghe.