smettere di fumare: Io Può!

Creato il 04 aprile 2011 da Robydick


Sigaretteeeeeeeeeee..... PRRRRRRRRRRRRRRRRR !!!
Una grande vittoria. Stento a crederci, se penso che 30 siga al giorno era il minimo del mio ritmo. Nelle giornate particolarmente impegnative superavo anche le 40-50. Un dramma. A 45 anni il mio fisico, una volta degno degli atleti d'Olimpia ed inferiore solo alla mia modestia, ha subito tali e tanti danni che pensare di tornare a "come prima" non ha senso, poi gli anni passano. In ogni caso, meglio tardi che mai no?
Voglio raccogliere, piano piano, un po' di post sui benefici reali che vivrò in prima persona dopo questo inizio di Nuova Vita. Per iniziare volevo solo dare il grande annuncio, condividere questa felicità coi miei amici.
Prima cosa che voglio raccontare è un fatto banale. Ieri parlavo con un amico che ha smesso da circa un anno, conta i singoli giorni, s'è segnato la data, cosa che non ho intenzione di fare. Io ho smesso da poco, ma ho una tale convinzione che sono sicurissimo di non riprendere, è stata una scelta solenne. Be', questo amico ha insistito col ritornello "è troppo presto per parlare... non puoi dirlo... sarai sempre un fumatore...", con insistenza, mostrando quella saggezza ad cazzum inutile, che non porta nulla, non incoraggia, non serve a niente, cosa mi dici a fare quelle robe? Particolarmente insistente, e mi ha colpito, il "non puoi dirlo".
Che sia ben chiaro: IO PUO' DIRE QUEL CHE ACCIDENTI MI PARE!
Io so, dentro di me, che ho smesso definitivamente. Quello che gli altri dicono o pensano non ha alcuna importanza. Però lo dico a tutti, se vi capita d'incontrare uno che ha smesso di fumare, da poco o da tanto, soprattutto se era un tabagista incallito come ero io: non ditegli quelle frasi dimmerda, non servono a niente, dimostrano solo un'inconscia stronzaggine, un'inutile sfiducia. Incoraggiatelo invece che non costa nulla, perché è dura, durissima. I primissimi giorni si vive un trauma che non si può descrivere, e non esagero, però superarlo è una soddisfazione immensa.
Ci risentiamo alla seconda puntata...


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