la bici è più grande di me. molto più grande di come dovrebbe essere una bici per la mia piccola misura. e pesa molto più di me. o molto più di quanto dovrebbe pesare una bici per la mia piccola misura. eppure ora è la mia bici e a me, ora, piace che sia fuori misura. perchè stiamo imparando ad andare d'accordo, la bici ed io. e mi piace guidare una bici molto più grande di me.
ogni partenza è ancora difficile, ma poi una volta che le ruote girano le mani stringono il volante, con sempre meno paura, a me succede che non voglio più scendere da lì. perchè mi piace ogni volta di più passeggiare per la montagna in bici, mi piace che non ci siano cellulari, portafogli o civiltà. solo noi e la montagana.
la strada tutta curve, il sole forte sulla schiena, il vento che mi sposta la frangetta. mi piace arrivare al rio e lasciare la bicicletta per terra, all'ombra dell'albero grande e andare a passeggiare per il bosco. mi divertono le facce sempre più familiari degli anziani del pueblo che di settimana in settimana vedono con orgoglio i miei progressi. e lo sgridano, gli anziani del pueblo. lo sgridano per il lasciarmi indietro, quegli indiscreti viejitos del pueblo. ma io lo so che sa dove sono. io lo so che non mi perde di vista. io lo so che c'è. so che sa che lo seguo e che lo seguirei ovunque. io lo so che la bici più grande di me non mi fa paura perchè accanto c'è la sua bici che conosce la direzione, perchè accanto c'è lui sulla sua bici che mi avvisa quando devo cambiare marcia.
perchè la marcia io ho imparato benissimo a cambiarla e so che lui lo sa che ormai so usarla da sola. eppure adora dirmi quando è il momento perchè sa che adoro che sia lui a dirmi quando farlo.
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