Hi-Rez Studios porta il suo MOBA anche sull'ammiraglia di Sony. Abbiamo provato la closed alpha del Battle Arena che mette l'un contro l'altro i membri di un affollato pantheon di divinità. Ecco le nostre impressioni.
Articolo a cura di Giovanni Calgaro
- Disponibile per:
- Pc
- PS4
- Xbox One
Giovanni Calgaro è avvocato per sbaglio, ma tuttologo per passione, cresciuto a pane e videogiochi sin dalla più tenera età. Allevato da un commodore 64 non ha mai smesso di stupirsi per l'immensità della forma d'arte videoludica, tanto da sentire molto presto il bisogno di sfruttare l'amore per la scrittura per raccontare, far conoscere ai più e condividere questa meravigliosa passione. Potete sempre trovarlo su Facebook e Twitter, sempre che non sia in qualche aula di tribunale.
MOBA è un acronimo che la comunità videoludica ha imparato velocemente a conoscere e ad apprezzare e su cui, anche in queste pagine, sono stati spesi fiumi di inchiostro digitale. Nel corso di pochissimo tempo la filosofia sottostante a questa particolare costola del genere strategico ha reciso il cordone ombelicale che la legava all'ambiente PC, per avventurarsi verso l'invitante terreno inesplorato relativo alle console domestiche (accantoniamo, per un momento, il mercato mobile, il quale ha comunque i suoi esponenti: Heroes of Order and Chaos di Gameloft e Vain Glory su tutti). Questa terra di nessuno si è popolata velocemente, grazie ad ondate regolari che hanno seguito tutte il medesimo percorso produttivo passando dal PC alla famiglia di console Microsoft per giungere, infine, sulle ammiraglie Sony.
L'abbiamo visto accadere, poche settimane fa, con l'ottimo free to play World of Tanks di Wargaming.net. Lo vediamo oggi con SMITE, particolare MOBA a base di mazzate divine. In tutti i sensi. Allo stato attuale, il titolo di Hi-Rez Studios (Tribes Ascend) sta vivendo una seconda giovinezza su PC, con oltre un milione di nuovi giocatori. Il team americano, però, non ha alcuna intenzione di fermarsi. Dopo esser approdato, con un discreto successo, anche sullo store digitale di Xbox One grazie ad un ottimo lavoro di conversione, SMITE giunge dopo circa due anni anche su Playstation 4. Potevamo lasciarci sfuggire la possibilità di testare - in modo altalenante - la versione preliminare del codice?
Sono Pdor! Figlio di Kmer!
SMITE, per chi ancora non lo conoscesse, si adagia quasi totalmente sulla ben conosciuta formula che da sempre caratterizza ogni MOBA giunto sul mercato. Il titolo, però, ha il merito di rimodellarla in modo peculiare mettendo da parte (non del tutto, ovviamente) il tatticismo in favore di un ritmo più sostenuto ed esplosivo, grazie non solo ad una necessaria variazione delle regole fondamentali - come la presenza degli enormi Titani quali ultimo ostacolo da superare - ma anche ad un cambio di visuale, che porta la telecamera alle spalle dell'eroe controllato dal giocatore, avvicinandolo ad un classico action game in cui la coordinazione mente-mani è fondamentale per dare il meglio sul campo di battaglia. Con SMITE, infatti, il button mashing sfrenato viene mitigato dalla necessità di dover controllare il proprio personaggio in modo "normale" e direzionare contemporaneamente gli attacchi.
Ovviamente, poi, ci sono loro. Gli déi (o i semi-déi), grossi, incazzosi e pronti a supportare i dogmi del proprio pantheon con un po' di religiosa violenza pagana. Questi ultimi provengono dai culti più disparati (rigorosamente politeisti, dato che avere un unico dio ucciderebbe la varietà del titolo, oltre a far arrabbiare molti credenti, come Hi-Rez Studios ben sa). Divinità maya, greche, romane, norrene, indù, cinesi, egiziane e chi più ne ha più ne metta, ci buttano sul piatto una quantità incredibile di opzioni tra le quali scegliere con molta attenzione (sbloccabili, assieme ai contenuti "puramente estetici", con valuta in game o acquistabili con denaro sonante attraverso il sistema tipico dei titoli free to play). Infatti, nonostante il titolo possieda un ritmo più frenetico rispetto ad altri esponenti del genere, ciò non mitiga il necessario mutamento di strategia che si deve fronteggiare ogni volta che si cambierà campione.
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In SMITE coesistono, dunque, cinque classi canoniche: Mage, Warrior, Hunter, Guardian ed Assassin, che si dividono i canonici ruoli (come Mid, Solo, Support e Jungler) sul campo di battaglia. Ogni combattente, poi, dispone di abilità attive e passive, nonché una pletora di oggetti di potenza crescente suddivisi in pratici object tree da acquistare durante la partita, che ampliano in modo considerevole le opzioni di personalizzazione e che permettono di adattare le statistiche del personaggio e la propria strategia a seconda di come si sta svolgendo lo scontro. Hi-Rez Studios sostiene tutta questa varietà con mappe e modalità di gioco all'altezza che, con tutta probabilità, anche su Playstation 4 ci terranno impegnati a lungo, ognuna con le proprie caratteristiche ed obiettivi. Le modalità di gioco sono essenzialmente quattro: Torneo, Arena, Conquista ed Assedio.
Nelle nostre ore all'insegna del caos pagano, dopo aver affrontato un ottimo tutorial (assolutamente necessario per ambientarsi e capire le basi del titolo) ci siamo trovati di fronte a tre delle quattro varianti accennate poc'anzi: Conquista, Arena e Torneo.
Conquista è la modalità regina di ogni MOBA che si rispetti, con mappe suddivise nelle canoniche tre linee da percorrere per giungere alla roccaforte nemica e disintegrare il Titano che si nasconde al suo interno. In Arena invece, come suggerisce il nome, i due team si affronteranno all'interno di uno stadio chiuso con l'obiettivo di ridurre a zero i punti della squadra avversaria. A nostro avviso, una delle modalità più divertenti da provare. Torneo, infine, ci catapulta in una mappa 3v3 leggermente più piccola del normale in cui vi è un'unica linea centrale e nessuna possibilità di mosse alternative se non quella di caricare a testa bassa il nemico.
Le nostre sessioni ci hanno messo di fronte, insomma, ad una versione già bilanciata e rifinita, dato che si tratta della conversione di un prodotto già da tempo a pieno regime su PC e Xbox One. Dunque, ciò che arriverà prossimamente su Playstation 4 non solo riproporrà pari pari l'ottimo sistema di controllo già ampiamente apprezzato sulla console Microsoft (quindi con le abilità velocemente richiamabili tramite la combinazione tra tasti dorsali e frontali), ma dovrebbe contenere anche tutte le migliorie apportate al titolo sino a questo momento. Gli aspetti problematici, manco a dirlo, li abbiamo dovuti affrontare più che altro dal punto di vista puramente tecnico e grafico, a causa dell'instabilità del codice e dei server che, spesso e volentieri, sono saltati in modo piuttosto misero. Ad ogni modo, non ci preoccuperemmo più di tanto. Considerando che ci troviamo di fronte ad una closed alpha, ovvero ad una versione preliminare del codice, qualche inciampo ci può stare.
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