Snowpiercer e la moderna arca di Noè

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Il commento di Rosa Maiuccaro

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Snowpiercer e la moderna arca di Noè

Snowpiercer è film ambizioso, un’epica futurista visivamente straordinaria, opera di un regista sudcoreano di grande talento come Bong Joon-ho (Memories of Murder, The Host). Oltre a tutte le sue pregevoli caratteristiche, Snowpiercer, presentato prima al Festival di Roma e poi a quello di Berlino, può vantare tra i suoi produttori quel Park Chan-wook che da Oldboy non smette di stupire, tanto da essere sbarcato ad Hollywood. Un ibrido tra film d’autore e blockbuster che riuscirà a suscitare l’attenzione degli appassionati del genere e non solo, attraverso un cast stellare e delle ottime premesse.

Siamo nel 2031 e la Terra è alle prese con una seconda era glaciale, le poche migliaia di umani sopravvissuti trascorrono le proprie giornate su lussurioso treno all’avanguardia: lo Snowpiercer (Il Bucaneve). Il treno continua a spostarsi intorno alla terra 365 giorni l’anno e si procura l’energia attraverso un moto perpetuo. Come un microcosmo di società umana, lo Snowpiercer è diviso in classi sociali: i più ricchi nei vagoni anteriori mentre i poveri vengono lasciati in coda senza cibo. La convivenza e la lotta di classe si farà sempre più dura fino a sfociare in una vera e propria rivoluzione.

I protagonisti di Snowpiercer

Protagonista di questo affascinante viaggio è Chris Evans, che per l’occasione si sveste della tutina di Captain America per interpretare Curtis, l’eletto dello Snowpiercer, treno dell’ultima speranza. Il signor Wilford ripete all’infinito il giro del mondo portando in salvo il maggior numero di vite possibili. Ad orchestrare il sistema creato dal signor Wilford (Ed Harris) ci pensa una temibilissima Lady Mason (Tilda Swinton), mentre John Hurt e Jamie Bell vivono al fianco, come la mente ed il braccio, del leader Evans e Octavia Spencer è una madre alla ricerca del figlio perduto.

Snowpiercer non è che la trasposizione cinematografica del fumetto francese di fantascienza apocalittica Le Transperceneige (1982), realizzato da Jacques Lob, Benjamin Legrand e Jean-Marc Rochette. Sebbene il set ricordi The Day After Tomorrow – L’Alba del giorno dopo, Snowpiercer rifugge l’uso gli effetti speciali alla Roland Emmerich, ed è in grado di coinvolgere lo spettatore attraverso dialoghi parodici e scene di battaglie epiche. Snowpiercer è il primo film in lingua inglese per il regista coreano che riesce a mantenere i propri tratti distintivi ed in particolare il proprio stile di narrazione, seppur dirigendo un genere delicato come quello fantascientifico dove è sottile il limite tra il sublime ed il ridicolo. Snowpiercer è strutturato con un solido apparato narrativo, dei personaggi con un carattere ben approfondito e soprattutto è rispettoso dell’intelligenza dello spettatore, elemento non comune al genere a meno che la materia non sia trattata da autori di livello come Christopher Nolan, James Cameron o Guillermo del Toro. Con un budget di quasi 40 milioni di dollari, è la produzione coreana più costosa di sempre. Il film è stato girato interamente a Praga, in Repubblica Ceca. La splendida colonna sonora è a cura di Marco Beltrami.

di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net


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