A seguire, componimento scolastico ad opera di una giovanissima Titolare (circa 1997). Notare pessimismo cosmico, esterofilia onomastica, incipiente fascinazione per il punto e virgola (purtroppo non ricambiata), improbabile moralismo d’accatto. L’impaginazione è quella originale.
LE DUE VOLPI Due volpi entrano di sorpresa, una notte, in un pollaio; sgozzano il gallo, le galline e i pulcini: dopo questa strage, la loro fame è finalmente saziata. Una di loro, che era giovane e ardente, voleva divorare tutto; l’altra, che era vecchia e avara, voleva conservare qualche provvista per il futuro. La volpe vecchia diceva: “Piccola mia, l’esperienza mi ha reso saggia; ho visto molte cose da quando sono al mondo. Non mangiamo tutta questa fortuna in un giorno; è un tesoro che abbiamo scovato e quindi bisogna amministrarlo bene.” La volpe giovane, a queste parole, rispondeva: “Io voglio mangiare tutto adesso, intanto che sono viva, e riempirmi per non soffrir la fame per almeno otto giorno. Non penso che si potrà ancora tornare qui! Il padrone, quando si accorgerà della carneficina, per vendicare i suoi polli ci cercherà e, se ci troverà, ci ucciderà.”DOPO QUESTO COLLOQUIO, OGNUNO PRENDE LE SUE DECISIONI E AGISCE COME MEGLIO CREDE.
- La volpe giovane mangia tanto da scoppiare e riesce a malapena ad andarsene a morire nella sua tana. - La volpe vecchia, che si crede molto più saggia, capace di moderare i propri appetiti e di fare grandi economie, decide di ritornare al pollaio il giorno dopo. Il giorno dopo la vecchia volpe, di nome Jan, tornò al pollaio e vide che il padrone, che si chiamava Ugo, l’aveva aspettata. Non potendo entrare nel pollaio, Jan tornò alla tana. Là trovò l’altra volpe, chiamata Jimi, che stava male, avendo mangiato troppe galline. Jan le disse: “Jimi, dobbiamo riuscire ad arrivare alla Grande Torre del mago Fox, che ci accontenterà”; e si misero in viaggio. Arrivate alla Torre, chiesero al mago Fox di aiutarle, ma lui si rifiutò e le due volpi morirono poco lontano. MORALE: CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE, MA NON BISOGNA NEANCHE ESSERE TROPPO AVARE.
La cosa peggiore, forse, è che la prima parte l’ha scritta la maestra.