Ci sono molti modi di viaggiare e di scoprire le peculiarità della destinazione scelta per le vacanze. Uno di questi avviene attraverso il cibo. Quando l'abitante di un determinato luogo invita alla propria tavola degli ospiti viaggiatori, il pasto equivale a riconoscerli come membri di una comunità, facendoli sentire a casa, anche se in terra straniera.
È da questa convinzione che nasce la community di Social Eating VizEat che cambia il modo, il senso stesso del viaggio, unendo l'arte culinaria con la scoperta e la convivialità.
La cucina, infatti, da sempre ha la capacità di unire e far incontrare persone, culture e popoli diversi fra loro. In un panorama variegato e ricco di storia e sapore. Così facendo subentra un vero e proprio meccanismo di identificazione con la meta turistica. Il vacanziero non è più solo uno straniero di passaggio ma diventa parte integrante del tessuto sociale nel quale si muove e con il quale entra in sintonia attraverso la condivisione del cibo locale.
Gustare prelibatezze francesi come i croissant, il profiterole, la quiche, la soupe à l'oignon o le salse e i formaggi più rinomati per poi passare ai bucatini all'amatriciana di Roma, alla cotoletta alla milanese o agli esotici sapori dell'antica Cina come gli involtini primavera o i piatti a base di carne conditi con salse di soia o in agrodolce, diventa molto più intenso perché lo si vive là dove quei piatti nascono e rientrano nella tradizione locale.
È a tavola che ci si confronta e si dialoga. È l'incontro sociale per eccellenza e per questo il cibo ha il potere di unire chi degusta abbandonando pregiudizi di ogni sorta.
Ogni luogo ha un suo modo di preparare il pasto e una sua etichetta per consumarlo.
Ad esempio, nei paesi arabi si mangia con le mani e si tocca il cibo solo con la mano destra in segno di rispetto, mentre il tè e il caffè sono le bevande molto apprezzate e offerte con generosità, in segno di accoglienza. In Cina l'ospite ha a disposizione piatti variegati e in dosi abbondanti ma, se non riesce a mangiare tutto ciò che viene messo nel piatto del visitatore, non è un problema. Al contrario, in Italia e soprattutto nel Sud, è d'obbligo gustare il caffè e i dolcetti tipici della zona offerti portando il viaggiatore a compiere un vero e proprio tour culinario che va di casa in casa, di sorriso in sorriso. In Tibet si lascia una ciotola di cibo da parte, in attesa del ritorno della persona ospitata e in segno di affetto.
Esistono diverse community di social eating che offrono un'opportunità per immergersi e scoprire piatti nuovi avvolti nel calore rassicurante delle mura domestiche ma per VizEat, la convivialità e lo spirito internazionale sono elementi imprescindibili. Per questo motivo, chi ama conoscere un Paese anche attraverso ciò che si mangia nel vivere quotidiano, dovrebbe provare a vivere quest'opportunità dal sapore autentico.
Il viaggio, in questo senso, è compiuto dai Guest, cioè da coloro che visitano un luogo nuovo, ma anche dagli Host, ossia coloro che, aprendo le loro porte di casa e cucinando i loro piatti preferiti, accettano di viaggiare senza muoversi, per aprirsi a nuove culture e parlare lingue differenti dalla propria.
Se vuoi essere tu ad ospitare viaggiatori e incontrare nuove persone alla tua tavola, non resta che iscriversi e provare VizEat!
Se nei ristoranti si possono gustare i sapori e i colori di una presentazione culinaria impeccabile, è infatti solo tra le persone del luogo che gli stessi piatti possono essere, non solo assaporati, ma anche vissuti.
In questo senso, il modo di viaggiare cambia e si fonda sulla fiducia scaturita dagli scambi interpersonali, sull'ospitalità di chi si propone e sulla curiosità di chi vi partecipa.
Tutto ciò rende unico il viaggio e permette l'espansione del servizio di VizEat il quale, presente ormai in 55 Paesi, vanta più di mille eventi legati alle tradizioni culinarie e ai modi di ospitare elencati. Una realtà che sta prendendo piede anche in Italia, Paese unico e sorprendente in fatto di cibo e accoglienza che proprio in questi mesi ospita un evento a risonanza mondiale come l'Expo 2015, dedicato all'alimentazione e all'incontro tra i popoli.
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