SIAMO NELL’ERA DEI SOCIAL, non usciamo mai senza cellulare connesso alla rete e non ci fermiamo di fronte all’irrefrenabile voglia di scattare una foto per poterla poi immediatamente pubblicare sul nostro profilo. L’era virtuale è nata da un bel po’ : siamo passati da Netlog a Napster , dalle chat free più comuni a Facebook, ed è soprattutto quest’ultimo che ci ha cambiato la vita. Facebook è sicuramente il social network più diffuso al mondo e da poco ha compiuto dieci anni. Un compleanno decisamente da annoverare considerando che è riuscito a popolarsi di oltre un miliardo di iscritti con fatturato da 5 miliardi di dollari.
CHI NON HA UN PROFILO FACEBOOK OGGI? L’azienda di Zuckerberg ha trasformato il modo di raccontare e soprattutto di raccontarsi sul Web, diventando il più grande esperimento sociale mai realizzato nella storia dell’umanità. Ci rendiamo conto che oltre un miliardo di persone si riuniscono per scrivere nello stesso posto, con le stesse modalità, raccontando se stessi e il proprio mondo? L’avresti mai detto 10 anni fa? L’analisi del “sentiment”, di quello che le persone pensano, il loro umore, le loro reazioni è qualcosa che anni fa non era neppure pensabile! Facebook è unico nel suo genere tanto da sottolineare che neppure il colosso Google, con Google Plus, è riuscito a equipararlo.
MA QUALI SONO I CONTRO DI QUESTA VITA SOCIAL? Parto dal presupposto che io sono una di quelle “pro social” perchè ovviamente, lavorando nel marketing online, non posso che apprezzare Facebook ed altri social network come strumento utile al mio mestiere. Il social ha rivoluzionato il concetto di marketing online, ha ridotto i costi e facilitato gli intenti ; mi ha permesso di capire meglio i gusti dell’utente tanto da riprodurli nella mia linea editoriale e per wdonna.it e per piattifacili.com. Ma gli aspetti negativi non mancano affatto. Hai mai sentito parlare di sociopatia? I social ne favoriscono l’aumento e , se usati non correttamente, possono portare a stravolgerci davvero la vita. Ormai ci si conosce a colpi di post. Il concetto di “de visu” credo proprio sia da considerarsi obsoleto. Una volta accettata l’amicizia virtuale, si diventa amici a tutti gli effetti, ci si commentano i post a vicenda, creando dibattiti e ci si insulta che è una bellezza! I corteggiamenti nascono e muoiono nell’etere e i fraintendimenti che avvengono scrivendosi , sono all’ordine del giorno. Di fisico c’è rimasto ben poco ma almeno il contentino è quello di ammirare le nostre foto profilo photoshoppate sognando di essere delle fighe pazzesche.
FREDDEZZA NEI GESTI. Ammettilo: anche tu hai eliminato dalla tua vita persone con un click. E’ facilissimo! I passaggi mentali sono : Elimina dagli amici, pericolo scampato, non ci relazioniamo più perché NON ESISTI più. Con quanta facilità chiudiamo discorsi e rapporti? In altri tempi, se una persona era stata in grado di donarci qualcosa nella nostra vita, anche la più misera, pur facendoci male, automaticamente quella persona diventava parte di noi . Grazie a Facebook / twitter il mondo ha scoperto delle nuove modalità d’interazione e di comunicazione, ma quanto queste sono deleterie o benefiche alle relazioni umane? Oggi c’è logorio di rapporti umani , ne sono convinta. Ho la netta sensazione che Facebook e similari ci vogliano far credere di esser riusciti a rimpicciolire il mondo e le sue distanze, facendoci credere di avere tutto e tutti a due passi con un semplice click. L’asocialità sta nel convincerci che aggiungere un amico su Facebook voglia dire averlo davvero come tale.
SIAMO CONDIZIONATI VISIVAMENTE. Le nostre foto (o i nostri commenti) ci influenzano, non c’è niente fa fare. A tal proposito cito una ricerca che ho letto di Journal of Adolescent Health, che ha visto coinvolti 1.563 studenti di 15 anni di età media di cui sono stati esaminati gli stili di vita. Cosa è emerso? Dallo studio è emerso che l’esposizione a immagini “online” di feste in cui si beve e si fuma è associata sia con il vizio del fumo che con il consumo di alcol negli adolescenti, e i ragazzi i cui amici nella vita reale non bevono e non fumano hanno maggiori probabilità di essere influenzati delle suddette immagini. In conclusione: Lo spazio che le tecnologie stanno conquistando nella vita quotidiana dipende dal tempo che si dedica anche ad attività all’aperto, relazioni face-to-face. Bisogna quindi riflettere e cogliere le opportunità di vita relazionale che la vita ci offre al di là dello stereotipo sul pericolo delle tecnologie.
>Fonte<
*MARY CIAVOTTA
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio.org