Social Media Marketing Day 2014

Da Innovationmktg @InnovationMktg

Si è svolta martedì 24 giugno 2014 la seconda edizione del Social Media Marketing Day a Milano presso la sede del Sole24ore. L’evento è stato organizzato da Andrea Albanese e dedicato a imprenditori e management delle aziende, direzione vendite e liberi professionisti.

Il format dell’evento ha previsto sedici temi social integrati nelle differenti aree chiave dell’online e del web. Ogni tema è stato approfondito con 20 minuti di spiegazione pratica di esperienze reali e 10 minuti di discussione con il pubblico. Qui potete trovare l’agenda completa.

Per motivi logistici non abbiamo potuto seguire tutto l’evento, comunque, come promesso sulla nostra pagina Facebook, ecco la nostra recensione dell’evento.

Facebook
Ormai si sono raggiunti dati impressionanti: 1,3 miliardi di utenza totale, ma con i trend che già conoscete bene, riportati da Antonio Albanese: visualizzazioni su Facebook che crollano sempre di più, e importanza vitale delle sponsorizzazioni. Su quest’ultimo aspetto però tasto dolente: purtroppo pochi clienti sono disposti a spendere.
Il consiglio è quello di pubblicare secondo dati insight e usare contenuti cross platform, perché i contenuti di valore non hanno bisogno di essere differenziati per avere successo.
Sul primo punto ci dichiariamo completamente d’accordo, mentre la seconda parte ci lascia un pochino più scettici: in fondo ogni piattaforma ha il proprio linguaggio specifico e bisognerebbe sfruttarne punti di forza e di debolezza, ma l’opinione definitiva ovviamente viene lasciata all’utente finale, e al tipo di brand per cui si vuole fare comunicazione.

LinkedIn
LinkedIn sta diventando la piattaforma principale per il personal branding e la reputazione del proprio business: ne è un esempio la recente introduzione dei blog personali che è stata ampiamente sottovalutata, ma offre una notevole visibilità.
Inoltre le previsioni dicono che diventerà sempre più importante soprattutto nei prossimi due anni, per poi spegnersi gradualmente. Sempre secondo Albanese, Linkedin sta diventando sempre più una piattaforma B2C, e la SEO diventa fondamentale in chiave di motore semantico.

Video
I contenuti pubblicati sotto forma di video stanno diventando sempre più apprezzati e diffusi. Proprio per questo il suggerimento è di creare un video aziendale (preferibilmente realizzato da un professionista) da massimo un minuto e mezzo. Il suggerimento è di usare Vine, anziché Instagram, che viene criticato senza però entrare più di tanto nel merito.
Lo scopo finale della creazione dei video è ovviamente quello di creare engagement per generare l’acquisto online.

Customer Care
Diventa sempre più importante l’attenzione al consumatore. Si parla in parte di email marketing, e di instant messaging come WeChat (presente personalmente all’evento).
L’unico punto di questo intervento, proposto da Adriana Delfina, sul quale potrebbero sorgere dei dubbi, sarebbe la supremazia del telefono come strumento preferenziale di customer care.
Benché i trend in Italia non siano ancora perfettamente usati o integrati come in altri paesi, esistono numerose case history di successo che dimostrano come l’integrazione dei vari canali social, e di instant messaging portino ad una customer care soddisfacente. L’importanza della customer care e della customer relationship engagement viene ribadita spiegando che non esistono più comunicazioni B2B o B2C, ma solo P2P ovvero person to person.
Sembra quindi che da questo social media marketing day emerga l’importanza assoluta del cliente, nonostante esistano ancora molti casi di successo per quanto riguarda la comunicazione B2C.

ROI & KPI
Secondo quanto riportato da Maurizio Zorzetto si stanno perdendo di vista i reali obiettivi dell’attività di social media marketing. Il ROI (return on investment) è sempre più difficile da calcolare e i KPI (key performance indicators) da tenere in considerazione diventano più numerosi al crescere della complessità dell’ambiente. Da qui la necessità di dotarsi di strumenti di business intelligence per misurare il reale valore delle attività svolte.
Riguardo a questo siamo completamente d’accordo, i social media sono importanti, ma non dimentichiamoci il marketing. E il marketing ha delle misure di performance chiare. Purtroppo la stessa chiarezza non sempre viene raggiunta con i social media.
Sarebbe forse stato bello avere più informazioni riguardo agli strumenti di business intelligence da usare per misurare soprattutto i KPI, dato che la documentazione disponibile sull’argomento è ancora poca, mentre il tema rimane sempre di grande attualità.

Personal reputation
Ormai lo storytelling è ovunque, e ognuno è potenzialmente un narratore di storie. Lo slogan dell’evento puntava proprio su questo: “Ognuno di noi è un’agenzia di comunicazione”. Diventa quindi chiaro identificare il target e capire chi possano essere gli influencer.
Anche in questo caso sono stati nominati alcuni tool utili, tra cui ovviamente Klout, specificando che non sono sempre attendibili al 100%.
Una forte implicazione di questo concetto, che condividiamo in quanto riscontrata anche nella gestione di alcuni brand, è il fatto che l’amministratore delegato o altre figure corporate possano avere più seguito del brand stesso. Ed è un trend da tenere ben presente in tema di reputazione online: chi lavora per un’azienda è il suo primo ambasciatore, e può trasformarsi nel primo detrattore se perde la fiducia nell’azienda.
Questo concetto, introdotto da Roberto Liscia è stato approfondito da  Federico Luperi che consiglia di misurare la reputazione con i classici indicatori: like, visualizzazioni, condivisioni, retweet e link rebound.

Brand Reputation
Il tema è stato affrontato interamente nell’intervento  delle 10:30 da Federico Luperi, che consiglia di non affidarsi troppo all’analisi semantica, ma ancora a quella tradizionale (quindi si sconsigliano nuovamente Klout e Kred, senza però nominare alternative potenziali).
Andrebbe quindi inserita in azienda la figura del reputation manager. Durante tutta la giornata infatti è stata ribadita da più relatori la specializzazione delle figure professionali all’interno di un’agenzia.
Sempre in tema di brand reputation viene introdotta l’importanza dei contenuti, in grado di costruire una catena del valore: si consigliano quelli divertenti, filosofici, di interesse generale, insomma, ovviamente in grado di creare engagement.
Del resto gli utenti hanno sempre premiato, soprattutto su Facebook, questo genere di contenuti, fin dall’inizio del social network.

Geolocalizzazione e behavioral e-commerce
Diventa importante il kit di Google che collega geolocalizzazione ed e-commerce, come ad esempio Google Now e Waze, oltre alle opportunità offerte anche solo dalle recensioni su Google+.
Interessanti inoltre i dati sul fenomeno: gli utenti che acquistano online, infatti, sono passati dai 9 milioni del 2011 ai 16 del 2014. Metà degli acquisti riguarda il turismo, seguono abbigliamento e assicurazioni. E l’Europa ha ormai superato l’America del Nord per tasso di crescita delle vendite virtuali: +16% contro +6%.
Diventa inoltre importante l’e-commerce cross-boarding stando alle parole di Roberto Liscia. La vera piattaforma su cui puntare sarà il mobile: 1 miliardo di visualizzazioni vengono raggiunte con gli smartphone, e altre 200 milioni da tablet.
Bisogna sempre ricordare che il vero valore non è la vendita ma il rapporto con il cliente, quindi il tema non è tanto essere presente sui social quanto il come essere presente: bisogna sempre ricordare che, anche se è un po’ scontato, è il passaparola il vero motore delle vendite, anche online.

Insomma, concludendo: buon evento, ottima organizzazione e qualche spunto. Forse avremmo apprezzato qualche approfondimento in più rispetto soprattutto agli strumenti più sicuri e affidabili per avere successo nella strategia di comunicazione.
Voi avete assistito all’evento? Cosa ne pensate? Vi è sembrato utile?

Autore: Valeria Castelli

Social Media Manager e Web Content Writer presso Innovation Marketing®


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