Non è forse così definitivo lo stop dettato dal Ministero della Giustizia al regolamento sulle società tra professionisti (leggi anche “Società tra Professionisti, stop definitivo del Ministro Severino“). Il dubbio viene sollevato a seguito delle dichiarazioni di Marina Calderone, presidente dei consulenti del lavoro e dei Cup che, intervista dal quotidiano Il Sole 24 Ore, parla di ultimi ritocchi per il provvedimento da parte dei tecnici ministeriali.
Ricordiamo che le perplessità di una parte delle professioni su alcuni aspetti relativi alle Stp avevano fatto annunciare lo stop del Ministro. Riepiloghiamo le motivazioni:
- non si è deciso come garantire il passaggio degli studi professionali a società tra professionisti garantendo neutralità fiscale;
- problema della qualificazione del reddito prodotto da queste società: per alcuni, esse conseguono sempre un reddito di lavoro autonomo, per altri, un reddito d’impresa;
- regime previdenziale da adottare per corrispettivi e ricavi delle Stp: le casse di previdenza hanno detto che la situazione non chiarita avrebbe potuto creare evasione o elusione dal versamento del contributo integrativo e soggettivo.
Ma dopo aver incontrato gli ordini di area economico-giuridica, meno convinti del regolamento, la stessa Severino ha rassicurato i professionisti dell’area tecnica sull’imminente arrivo del Regolamento. La presidente del Cup ha precisato nell’intervista che il nodo che blocca l’attuazione è la contribuzione delle società alle Casse di previdenza, che potrebbe essere risolto con il riferimento all’attività professionale, al di là della forma societaria.
A questo punto cosa si deve pensare? Non resta che attendere ulteriori notizie dal Ministero.
Intanto il mondo delle professioni, che nei giorni scorsi ha lanciato un appello per lo sblocco del regolamento sulle Stp, non resta con le mani in mano. E’ prevista per il mese di febbraio la nuova edizione del Professional Day dal Cup, Pat, gli Ordini di area tecnica e le Casse di previdenza.