Soffiate mondiali dall' Inghilterra

Creato il 22 agosto 2011 da Rightrugby

Fresche di annunci sono le formazioni mondiali delle due forze principali dell'Emisfero Boreale; la Francia ufficializzata domenica (vedi post precedente) e l'Inghilterra dovuta lunedì ma anticipata domenica sera sul Daily Telegraph (e su RR Tumblr).
Nel mentre l'Inghilterra è a leccarsi le ferite da una sconfitta inopinata al Millennium Stadium ed è ancor di più alle prese con un po' di problemi da infortuni e di modulo di gioco, che rischiano di comprometterne l'assetto mondiale.

Secondo il Telegraph, coach Martin Johnson avrebbe scelto il modulo che va per la maggiore quest'anno: il 17 forward- 13 backs "alla Berbizier".
Contrariamente al coach di Italia 2007, Johnson decide di coprirsi non in terza linea (ha convocato il classico quintetto: Moody, Haskell, Croft, Wood e Easter) ma nei piloni, chiamandone uno in più del solito: Sheridan difatti è prono agli infortuni, quindi con lui andranno in Nuova Zelanda Cole, Corbisiero, Stevens e Wilson. La precauzione costa il posto al sesto flanker, Hendre Fourie.
I tallonatori sono i soliti tre (Hartley, Thompson, Mears) e quattro sono i lock (Palmer, Lawes, Deacon e l'immortale Simon Shaw, 38 anni, al quarto mondiale).

Dietro, se pochi sono i dubbi sulle aperture - Flood e Wilkinson - i problemi causati dagli infortuni compromettono la cruciale mediana e assieme a dubbi sullo stato di forma di alcuni backs, si ripercuotono su tutta la selezione.
L'infortunio di Danny Care ha scombinato i piani in mediana: al suo posto Youngs e Wigglesworth che pareva bocciato post prova al Millennium; la scelta da alcuni ventilata di tenersi questi due ed eventualmente far ricorso a Ben Foden come backup sarebbe scartata dal coach, che ha scelto di convocare anche Joe Simpson.
Tra gli otto backs, pochi dubbi su tre centri su quattro: Mike Tindall, Manu Tuilagi, Matt Banahan impiegabile anche all'ala; perplessità invece su Shontayne Hape, convocato sulla fiducia ma che non ha ancora mostrato il suo vero potenziale. Fuori invece Ricky Flutey, cui è stata data una chance a Twickenham, in cui non ha deluso ma nemmeno stupito.
E' un centrocampo fatto tutto e solo di muscoli: se Hape non si sveglia, manca il simil Conrad Smith, lo sgusciante, uno capace di scardinare la linea avversaria non solo con le testate dritto per dritto. Al punto che alcuni sussurrano, perchè non sfruttare il "Rinascimento" di Wilko mettendolo all'apertura con Flood primo centro, tipo second five eight australiano? Idea che potrebbe venir sfruttata in alcune partite dove precisione e organizzazione di gioco siano preferibili a ritmo e impatto (forse con la Scozia ma non con l'Argentina ...).
Al largo invece nessuno discute i posti di Cueto e Ashton, mentre in fondo con Foden s'è recentemente riguadagnata la fiducia del coach anche Delon Armitage.
A livello di club comandano in due: abbiamo sette Tigers e sei Saints; ci sono poi tre London Irish, tre Bath, due Sharks, due Saracens, un Gloucester, un Harlequins, un Wasps, tre "stranieri" (due "francesi" e un "giapponese") e uno non più affiliato a club Pro (Shaw).

Ultimo appello di warm up il giorno 27 a Dublino con l'Irlanda, una gara tutta da seguire perchè nessuna delle due squadre può permettersi di perderla. C'è anche lo sgarbo del mancato grand slam da vendicare. Dopodichè esordio mondiale senza rete il 10 settembre con l'Argentina; a seguire le scrappy ma non pericolose Georgia e Romania, per concludere con la Scozia.
Nota da tener presente: in caso di vittoria mondiale, Martin Johnson sarebbe il primo uomo della storia a guadagnare la Webb Ellis Cup sia come allenatore che come giocatore. Nun capita, ma se capita ...


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