Sofia e Plovdiv, un assaggio di Bulgaria

Creato il 03 febbraio 2014 da Dharmabum

Prima di raggiungere Istanbul, la tappa finale di questo viaggio nei Balcani, decido di fermarmi qualche giorno in Bulgaria, paese del quale non so molto e che non é certo nella top list tra quelli piú visitati d’Europa.

Sofia mi accoglie con una tipica, grigia e fredda giornata invernale: é normale da queste parti ai primi di novembre, ma dopo un mese nei Balcani di clima praticamente estivo mi ero quasi scordato che l’inverno era alle porte. Fortunatamente la pioggia e il vento gelido della sera durano solo poche ore e l’indomani c’é un pallido sole che mi consente di fare un giro tra i monumenti piú interessanti della cittá, che sono tutti concentrati nella zona centrale. Sofia ha piú di 2500 anni di storia ma non é rimasto molto del suo glorioso passato, e le cose piú interessanti da vedere sono state costruite tra la fine dell’800 e gli inizi del 900, quando fu liberata dalla lunga dominazione dei Turchi e diventó la capitale della Bulgaria filo sovietica. Molti edifici sono austeri ed imponenti, tipici dell’architettura comunista dell’epoca. Nelle strade ci sono poche auto e molti tram e filobus. Il monumento piú bello e fotogenico é senza dubbio la Cattedrale dedicata ad Alexander Nevski, costruita in stile neobizantino dall’architetto russo Alexander Pomerantsev e considerata uno dei massimi esempi di arte sacra sovietica. Molto bella anche la vicina chiesa di San Nicola. Obiettivamente alla cittá manca il fascino e la magnificenza di altre capitali europee, anche dell’Est come Budapest o Praga, ma comunque mi ha lasciato una buona impressione e credo sia molto interessante e vivace dal punto di vista culturale. All’ombra degli austeri edifici del centro c’è una cittá tutta da scoprire, con bei parchi, mercatini, curiosi negozi e originali fast foods ( tipo i supa bar che fanno solo minestre o quelli della pasta ). L’ingresso nell’UE sicuramente ha avvicinato questo Paese all’Europa Occidentale, ma le sue radici restano ben salde nella cultura slava, e la sua capitale rappresenta perfettamente questa doppia anima.

Se Sofia é una delle cittá piú antiche del continente, Plovdiv, l’antica Philippopolis, é quasi sicuramente quella piú vecchia sempre abitata fin dall’antichitá, ovvero da oltre 8000 anni. E contrariamente alla capitale i resti del suo passato sono molti e alcuni anche in ottimo stato. Un po’ come una Roma in miniatura, Plovdiv si adagia su sette colli e fu per secoli un’importante centro della cultura classica. E come accade nella nostra capitale anche qui appena iniziano a scavare emergono resti dal passato, come l’impressionante stadio Romano che si trova sotto la via principale della cittá le cui gradinate emergono come un miraggio tra negozi alla moda e caffé. Non lontano, accanto al mastodontico edificio in stile Sovietico che ospita l’ufficio postale, ci sono l’antico Foro e un piccolo teatro ( odeon ) ancora in uso che puó contenere 300 spettatori.

Ma la parte piú affascinante della cittá si trova tra le tre colline principali, dove tra suggestive strade dissestate in ciottolato ci sono pittoreschi palazzi, resti di antiche fortificazioni costruite da Traci e Macedoni, un tunnel fatto costruire da Giustiniano, misteriose chiese ortodosse dove risuonano i canti dei monaci e il fantastico teatro Romano che si trova incastonato in una bancata rocciosa della collina. Questo teatro fu costruito nel I secolo all’epoca dall’Imperatore Traiano e fu scoperto per caso solo negli anni settanta, quando una frana provocata da scavi lo fece riemergere da secoli di letargo. E’ stato restaurato piuttosto bene ( ma recintato con un’orrida inferriata ) e viene utilizzato in estate per concerti, opera e balletti. Sicuramente ci sono altri teatri Romani piú belli e meglio conservati ma la location di questo e’ imbattibile.

Stranamente questa splendida cittá vecchia, che in altre cittá Europee sarebbe un sito Unesco con tanti caffé, hotel e ristoranti, é stata quasi completamente abbandonata dai residenti e oggi é una specie di “ghost town” che vive quasi esclusivamente di turismo estivo. Molti dei suggestivi palazzi costruiti dal medioevo in poi da ricchi mercanti sono stati trasformati in musei o gallerie d’arte.


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