Petra, muro di sostegno di un terrazzamento agricolo
Una squadra internazionale di archeologi sta fornendo nuove prospettive sulla antica gestione delle acque e delle risorse agricole nella zona dove sorge la città di Petra, in Giordania.Utilizzando una grande varietà di strumenti tecnici, tra i quali la luminescenza otticamente stimolata (OSL), gli archeologi hanno suggerito che l'agricoltura e la costruzione di dighe nella regione nord di Petra iniziò circa 2000 anni fa e non durante l'Età del Ferro (1200-300 a.C. circa), come era stato precedentemente ipotizzato. Questi progressi tecnologici furono dovuti agli antichi Nabatei, del cui regno Petra era la capitale.
L'agricoltura forniva grano, uva e olive e veniva praticata su ampie terrazze alla periferia della città. Su grandi appezzamenti di terreno a nord di Petra, gli abitanti costruirono sistemi complessi di sfruttamento del terreno e dell'acqua piovana, che veniva utilizzata per l'agricoltura. Le precipitazioni, nell'area, si verificavano solitamente tra ottobre e marzo ed erano piuttosto abbondanti.
I Nabatei conoscevano perfettamente la natura del terreno e delle precipitazioni e costruirono, pertanto, bacini differenziati per l'utilizzo dell'acqua, che veniva raccolta e conservata anche per rifornire la città e che veniva distinta dall'acqua utilizzata in agricoltura.