Tutti hanno un sogno nel cassetto: la procedura standard è che ce li metti dentro e di tanto in tanto vai lì e cerchi di tirarli fuori. Solo che la sognite (il materiale che compone i sogni) è pesante ed alla fine uno i sogni spesso ce li lascia nel cassetto. Troppo sbattimento tirarli fuori.
Solo che a volte può capitare che i sogni prendano vita e dal cassetto ci saltino fuori da soli, mettendosi a correre per la stanza starnazzando come una gallina scampata alla mannaia.
Ora immaginate il sottoscritto che aveva abbandonato ogni speranza di veder pubblicato il suo romanzo, lasciato il suo blog a marcire in mancanza di lettori, ed era tornato a spingere il suo carrello di carbone in miniera. O beh, si continuava a scrivere eh, ma più per passione che altro. E giù in miniera, i blocchi di sognite si facevano sempre più rari. Piccoli sassetti inutili, per lo più.
E poi un venerdì sera apri la posta, e come un ceffone, ti arriva un mail da un editore. La rileggi tre volte, quattro, cinque, perché non può essere che tu abbia letto quello che hai letto. Da qualche parte ci deve essere quella frase: “non siamo interessati” a cui sei ormai assuefatto. E invece no. Anzi, in allegato ci sono due files. Uno è il tuo romanzo, debitamente impaginato e editato. Il secondo è qualcosa di molto simile ad una reliquia marziana. Qualcosa che si sussurra esista, ma che ben pochi hanno realmente visto e toccato. E’ una proposta di pubblicazione.
Improvvisamente, nella miniera, dietro uno strato di roccia, appare un filone enorme di sognite. Talmente grande, che una volta tirata fuori, ci potresti sguazzare in mezzo come è solito fare zio Paperone con le sue adorate monete. Sognite pura, concentrata, della migliore qualità.
La macchina si mette in moto, rispondi alla mail dell’editore, stando ben attento alle virgole, alle maiuscole, a dare del lei nella migliore maniera possibile, e dopo neanche mezz’ora quello ti risponde, inviandoti un contratto da firmare, chiedendoti come vuoi la copertina e via dicendo. Sei dentro: risucchiato nel tuo stesso sogno.
Anche il blog, che avevi abbandonato, e che tanto non si fila nessuno, riprende ad avere un suo perché: con ogni probabilità continuerà a non filarselo nessuno. Ma è una parte del sogno, ed è giusto che anche lui venga rimesso al suo posto, lustrato e rimesso in pista.
Sperando non suoni la sveglia troppo presto.