Oggi piangiamo con tristezza e nostalgia Madiba, che da ieri sera ci ha lasciato in un Sudafrica certamente libero dall’apartheid ma con tanti e grossi problemi ancora irrisolti.
In primis, ad esempio, la corruzione politica attuale,un Jacob Zuma e il suo populismo di maniera e un ANC (la mela bacata) ,che non è più assolutamente quello dei tempi di Mandela.
Ma anche Sokoine, il Masai tanzaniano, quello della mia poesia di qualche giorno fa, che da parecchi anni ormai ha fatto ritorno alla casa del Padre, è una personalità che, chi ha avuto l’opportunità di incontrare e conoscere, precisa che non ha mai più dimenticato.
E del quale altri,sia pure acculturati, di contro, non sanno assolutamente niente.
Il bello dell’Africa è che è una terra ricca di figli illustri, che dovremmo imparare a conoscere così come la “nostra” storia e la “nostra” cultura fu per tanti anni, ob torto collo, oggetto di studio per gli africani in epoca coloniale.
Edward Moringe Sokoine è un Masai, un guerriero autentico (segno zodiacale : leone), guerriero di segno e di fatto, prestato giovanissimo alla politica nel Tanzania di Julius Nyerere.
Un Tanzania, che intendeva affrancarsi senza troppi complimenti dalla subalternità coloniale e imboccare definitivamente una propria originale strada.
Sokoine, infatti, nasce a Monduli, il 1 agosto 1938, nella regione di Arusha, in un villaggio Masai.
All’età di dieci anni frequenta le scuole primarie prima a Monduli e poi, in seguito, le secondarie a Umbwe.
E completa i suoi studi all’estero (1962-1963), nella Repubblica Democratica Tedesca.
Bambino e giovane fortunato per ilsuo tempo.
Ma in Tanzania quelli erano, appunto, gli anni preparatori del trionfo dell’Ujamaa.
E molti giovani ,quelli più intelligenti e volenterosi, sentivano l'urgenza d'impegnarsi in politica.
Sappiamo della sua conversione al cattolicesimo (importante anche per la sua gente) e, già dal 1961, dell’adesione convinta al partito politico del Tanganyka African National Union (TANU), divenuto in seguito il noto CCM di Nyerere.
Infatti, nel 1977, proprio nel Governo di Julius Nyerere, Sokoine è subito eletto primo ministro.
Della sua biografia si sa poco ma i suoi contemporanei, in diverse testimonianze raccolte, dicono di lui che si tratta di un uomo dalla grande integrità morale.
E questo (vox populi), anche se le notizie a disposizione non sono molte, ci deve bastare.
E lo sottolineo perché, nella seconda rielezione a primo ministro (siamo nel 1983), un terribile incidente stradale, che lo conduce alla morte prematura (1984), interrompe maledettamente l’ ascesa politica del nostro uomo.
Incidente che,come tanti che accadono in Africa, specie quando si tratta di uomini politicamente impegnati, sanno di puzza di bruciato.
Si teme cioè che si sia trattato (ed è molto probabile che così sia stato) di un incidente provocato.
La sua fama presso i Masai, che di lui vanno fieri da sempre e presso i tanzaniani onesti e laboriosi, che non discriminano, non è mai tramontata tanto che molte strutture pubbliche, come l’Università d’Agraria di Morogoro e le sedi staccate di Arusha e di Dar es Saalam, portano il suo nome.
Non sono riuscita a trovare (per quanto mi sia data da fare) un’immagine di Sokoine.E mi dispiace.
Ma, se un giorno dovessi trovarmi a Morogoro, potete stare certi che andrò a visitare una locale missione cattolica, in cui mi è stato riferito che si trova alloggiata una gigantesca scultura in granito, che lo ritrae ,e che è opera di un sacerdote-scultore di origine croata, un missionario temporaneamente in prestito alla Chiesa di Tanzania.
Per adesso Sokoine mi piace immaginarlo fiero e sorridente, pago del positivo da lui fatto, come tutti coloro che, con lealtà, scelgono di impegnarsi per il proprio Paese e la propria gente.
E i Masai,riferendoci proprio alla gente di Sokoine, all’interno del Tanzania, qualche problemino d’integrazione da risolvere, nel rispetto di diritti e di doveri di un Paese in crescita, ce l’hanno ancora.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)