Premessa: io non sono intelligente.
Vi ricordate quando vi avevo parlato della tuttologia indiana? Di come mi facesse sorridere? Beh amici miei, non ci crederete mai, ma la tuttologia è arrivata anche qui nella ridente Padania. Lo so, voi starete dicendo: “se vabbé ma che scoperta” invece no, qui si è evoluta e adesso ve la voglio spiegare per bene.
Allora, una volta nel paesino i vecchi sapevano tutto, sapevano fare tutto e sapevano cose che voi umani non potete sapere, dispensavano perle di conoscenza al bar, giocando a carte, quindi se tu idiota di un idiota non sapevi le cose, bastava che andassi al bar più vicino e loro te le spiegavano. I temi erano svariati ma loro conoscevano tutto, sapevano soprattutto come insultarti se sbagliavi a giocare a carte.
Adesso nell’era tecnologggica non sono più i vecchi a sapere tutto, ma sono dei giovani di dubbia materia grigia. La colpa è ovviamente de ‘sto internette, della chiesa cattolica e di Mike Buongiorno che ha deciso di morire troppo presto, lasciandoci in questa landa desolata di ignoranza e cattivo gusto, senza neanche un po’ di allegria.
I dibattiti dei geni di dubbia materia grigia sfociano solitamente durante l’aperitivo, cosa che io odio, a meno che nel dibattito non si parli dei vestiti della Carrà a The Voice, in quel caso sono la prima a fomentare il dibattito. Ma, se durante un aperitivo uno si mette a parlare di cose serie io mi annoio da morire. Prima di tutto è da maleducati, non si rovina un momento gioviale gettando ira e rancore solo per dimostrare che tu ne sai più di me, poi che senso ha litigare finché bevi? Litiga dopo, quando magari sarai ubriaco, rispetta il naturale svolgersi delle cose. Invece no, sempre più spesso mi imbatto in sti soggetti che devono per forza dire la loro finché seduta al bar sorseggio il mio drink. Quando succedono queste cose io o sto zitta sperando che anche gli altri facciano lo stesso gettando il povero polemico in uno stato di caos dovuto al non-attacco oppure inizio a deridere apertamente il polemico, oppure, con i casi più gravi, prima me ne sto zitta e dopo li derido!
La cosa veramente agghiacciante è che certa gente solleva questioni di dubbio interesse (intensificando la loro tesi con motivazioni così ridicole che in confronto la favola di babbo Natale che in una notte consegna tutta i doni non sembra più così stupida) e nonostante ciò questi soggettoni trovano sempre polli che abboccano alle loro scemenze. Io in quei casi mi guardo attorno e noto con orrore che io e quei due o tre che ci siamo accorti della scemenza ci vergogniamo di dire: “ma ti senti che sei una capra?!” noi che in quel momento sappiamo la verità (ossia che il sapiente in realtà è una capra) ci vergogniamo di dirlo. In quei momenti capisco che la scuola italiana ha fallito in tutti i punti, che non sarà l’ebola ad ucciderci e inizio a pregare tutti i santi del mondo (con una foga che non esisteva neanche negli anni dell’indulgenza plenaria) perché se dovessimo andare in guerra non ci salverà più nessuna alleanza con gli stati più forti.
Mia nonna mi dice sempre di non parlare con gli stupidi perché perdi solo tempo, però a volte non ce la faccio proprio e succede che, dopo l’ennesima scemenza, faccio notare al mio genius che quello che ha detto non è proprio corretto. In quel momento il genio mi schifa perché per il primo quarto d’ora avevo provato a zittirlo parlando di quanto sia diventato figo Jerry Scotti. Io, solitamente, accetto lo sguardo schifato e gli faccio la tipica domanda: “scusa ma tu queste cose come le sai se sono top secret e nessuno ne parla?!” Capite amici miei a me sembra una domanda legittima, mi dici che sai cose che nessuno sa, complotti che sono nascosti, robe che l’uomo non può sapere, ma tu che non mi sembri proprio Obama come fai a sapere tutte ste cose?! O eri la concubina di Andreotti oppure non me lo spiego proprio! Allora il genius ti dirà: “basta informarsi bene” e lui non si riferisce all’informazione classica tipo libri, ricerche, approfondimenti. Eh no, obsoleti di merda che non siete altro, lui, che sa tutto, apre google clicca “stragi, complotti, stato, ladro” e legge il primo articolo oppure l’articolo con le immagini più belle, quello che parla il linguaggio del popolo e non il politichese e quello che scrive cazzo più volte.
All’inizio mi arrabbiavo, non mi davo pace, contestavo il genius, poi ho capito. Non mi devo arrabbiare con lui ma con me stessa, anni spesi a studiare, ad informarmi, a leggere libri, a rileggere i classici a provare a trovare un mio stile. Anni spesi a farmi un’idea sulle cose, ad interrogare me stessa, a farmi una cultura. Ma quanto stupida sono stata? Dovevo solamente aprire google e chiedere a lui, dovevi impegnarmi a trovare un mio modo di fare la ficah, dovevo trovare il mio signoraggio, il mio complotto, la mia kasta. Che vita mi aspetta adesso? Devo resettare tutta la mia conoscenza se voglio avere una vita anche minimamente sociale, da adesso eliminerò tutti i libri (compresi i saggi) e li sostituirò con tutti i libri di Fabio Volo, non si sa mai che trovo qualche spunto per qualche nuovo complotto/strage/dibattito/argomentoperfarelafiga.
Il succo, mie care, è questo: Non studiate ma fate il provino per diventare veline.