Soli

Da Paolob
E' un momento di viaggi, impegni di lavoro, trasferimenti, cazzi e mazzi.
Sia io che mia moglie non ci siamo - e la cosa comincia essere cronica!! Si esce presto al mattino, si viaggia, si torna tardi, è una sequela di impegni che se gratificano i genitori - e aumentano a dismisura il loro ego - mettono in sensibile difficoltà gli Squali.
Che ne risentono, ormai è matematica.
L'altra settimana per esempio Pilù mi ha detto che non ci siamo mai. Che tutti gli altri bambini a scuola vengono 'ritirati' o appena dopo pranzo o al massimo all'uscita di metà pomeriggio.
E infatti i più si ritrovano ai giardini vicino alla scuola, ora che il tempo lo permette, per giocare, stare insieme e soprattutto fare un casino d'inferno.
Lui insieme a pochi altri deve resistere a scuola fino all'ultima uscita, quando la baysitter - mica noi!! - lo va a riprendere dopo essere stata a riaccogliere BiBì.
E poi deve attendere a casa il nostro rientro, sempre disparato e sempre più distribuito nel tempo.
BiBì è più piccola, e grazie al suo 'dolce' carattere, si incendia velocemente ma si spegne in ugual misura.
Ha esigenze, per ora, viscerali, intense ma facilmente soddisfabili.
Pilù no. E' grande ormai, comincia a farsi domande, legge tra le righe, annusa le tensioni, capisce i problemi. Ma a questa crescita veloce, non ha ancora la capacità di interpretare, comprendere, valutare. Capisce ma reagisce ancora con la pancia.
Ieri sera per esempio, ormai le dieci, con sua madre fuori, è scoppiato in un pianto angoscioso, inframezzato da infantili 'voglio la mamma'. Poi sono riuscito a farlo addormentare, tra i singhiozzi.
Era una disperazione, un vero dolore a cielo aperto.
Che dire? Nulla, perché non ci sono alternative, per ora.
E forse non ce ne saranno mai, visto che comunque, aldilà degli aspetti finanziari, il lavoro per ognuno di noi è importante, parte integrante del piacere della vita, e fondamentale forma di gratificazione.
Devono tenere duro, i figli.
Fino a quando saremo noi, che già teniamo durissimo!!, a dover accettare l'ineluttabile: che ci lasceranno per lasciarci irrimediabilmente soli.