Dovremmo essere tranquilli, solidi come rocce, forti di una macchina statale efficiente, di una economia aperta e vitale, di una burocrazia snella e di un sistema scolastico tra i migliori del mondo. Eppure, chissà perché, ogni tanto si insinua qualche dubbio sul nostro futuro. Mah, forse sarà perché nella nostra bellissima lingua anche la parola futuro inizia con un passato (remoto). 09 agosto 2011