Mare nostrum prima, Triton adesso.
Ma i morti continuano ad aumentare a dismisura.
No, io non mi sento in colpa per questi morti, nemmeno un po’.
Colpevoli sono gli scafisti che imbarcano questa gente, colpevoli sono le organizzazioni che li allettano a venire qui, colpevoli sono quanti lucrano su queste situazioni, ONLUS in testa, gestite in maniera molto equivoca, colpevoli i nostri governi e governanti, che invece di porre un freno e bloccare gommoni e carrette del mare vanno a prenderli fin quasi sulle coste libiche.
Colpevole infine l’Europa che ci chiede di salvarli (il che significa pure andarli a prelevare come scritto sopra) pretendendo però che sia l’Italia a farsi carico dei passaggi successivi; identificazione – spesso impossibile – e detenzione nei centri di accoglienza con relativo mantenimento.
Perché allora io (una persona comune) dovrei sentirmi in colpa?
La stessa Frontex (l’agenzia europea che coordina le azioni per il controllo delle frontiere esterne della Comunità Europea) aveva ammonito non molto tempo fa la nostra nazione in quanto le zone di operazione delle missioni Triton si sono addentrate ben oltre le 30 miglia marine che delimitano le acque internazionali.
http://www.internazionale.it/opinione/stefano-liberti/2015/02/11/frontex-italia-salvataggi
Ci dicono che l’Italia viene finanziata dalla comunità europea per le operazioni di recupero degli immigrati, ma queste somme a malapena coprono le spese di pattugliamento e recupero, quindi il mantenimento dei clandestini, una volta sbarcati, è una perdita considerevole quasi completamente a nostro carico. Poi chissà perché moltissimi migranti, pur potendo approdare su coste di altri paesi mediterranei, rifiutano quelle destinazioni richiedendo espressamente di venire in Italia: logico, qui hanno vitto, alloggio,ricarica telefonica, una sommetta iniziale per i primi tempi senza dover fare assolutamente nulla; inoltre, come dimostrato da vari servizi, è assai facile evadere dai centri di accoglienza e far perdere le proprie tracce.
Poi un’ultima considerazione: alcune categorie di “migranti” (non considero quindi i VERI rifugiati politici), sembrerebbe ovvio che rimangano a casa propria imparando ad organizzarsi da soli per migliorare la loro società, mutando la propria mentalità, cambiando eventualmente i propri governanti.
Devono smetterla insomma di fare gli eterni bambini, lamentandosi e pretendendo sempre con la scusa del razzismo.
Invece i nostri benpensanti, Letta e Boldrini in testa, stanno prendendo nuovamente in considerazione l’idea di terminate Triton e ricominciare con Mare Nostrum, abbandonando le operazioni di controllo (?) delle frontiere (cosa che, come si è visto, non è mai stata fatta, accogliendo e “salvando” migliaia di clandestini) riprendendo le operazioni di carattere umanitario.
Aspettiamo…
http://www.ilpost.it/2015/02/11/differenza-mare-nostrum-triton/
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