Solo andata

Da Nuvolesparsetraledita

Strano incontro, questo due giugno, fra politica e poetica.
In questo giorno apriamo l'ultima raccolta di poesie di Erri De Luca, Solo andata, uscita di recente da Feltrinelli editore.

La prima parte è un'odissea infernale di migranti africani verso l'Europa, attraverso deserti e rive della Libia, poi sulle "carrette del mare" verso l'isola di Lampedusa, a sud della Sicilia. Questa poesia è fatta d'erranza, di sradicamento, di disperazione, di sfruttamento, di stranezza, di minacce e di morte.

Questa poesia fa confluire la bellezza del verbo di Erri De Luca, la sua lucidità politica e perfetta conoscenza del fenomeno migratorio: spietata geografia umana e fisica metamorfosata in cantico.

Questa poesia mette in parola le realtà profonde ma rimosse delle migrazioni: "Faremo i servi, i figli che non fate, nostre vite saranno i vostri libri d'avventura."

Iliade crudele e moderna, questo canto tragico esce dalla stretta sfera della poesia per raggiungere l'universalità di un linguaggio capace di dire l'indicibile orrore: corpi traditti, zuppi, sfiniti, morta salata del mare, sete che spinge a leccare l'ultima goccia di ruggine sulla carretta di legno, sguardi inanimati dove passa il groviglio delle nube...

Lo stesso giorno, a Lussemburgo, i ministri europei dell'interno sancivano sulle questioni di migrazioni in cooperazione con la Libia. Hanno parlato di pattuglie marittime comune, di motovedette , di salvataggio in mare, di formazione di poliziotti, di documenti falsificati, di diritto d'asilo e di rimpatrio. Si sono divisi sul rispetto dei diritti umani rispetto alle politiche di rimpatrio.

Quando i ministri dell'interno si riuniscono, di solito i resoconti non sono molto poetici, e evidentemente "Solo andata" non figurava nei loro dossiers. L'eco della tragedia umana che gronda nelle sue pagine è rimasto al largo del Mediterraneo.

QUI l'articolo originale

... era il 2005